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Come Vincere le Ossessioni, il Panico, l'Ansia e Vivere al meglio la tua Vita.

Studio di Psicologia specializzato nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Attacchi di Panico, Giochi d'azzardo.

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Quanto conta l’aspetto fisico

19 Dicembre 2013 di Dott. Mario Di Nunzio 4 commenti

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Nella ricerca del partner quanto conta l’aspetto fisico?

 

Le caratteristiche fisiche sono importanti, soprattutto nella  fase iniziale, ma a far scattare l’interesse e magari l’innamoramento occorrono altre particolarità.

 Carattere e personalità

In amore l’aspetto fisico non è la cosa più importante e anche se al primo incontro lo sguardo e il sorriso catturano l’attenzione. Fanno innamorare decisamente le qualità del carattere e la personalità. [Leggi di più…] infoQuanto conta l’aspetto fisico

Archiviato in:Autostima, Come vincere la timidezza e la vergogna, Crescita Personale, Vincere l' ansia, Vincere le fobie

I motivi più ricorrenti di rottura dei matrimoni

25 Novembre 2013 di Dott. Mario Di Nunzio Lascia un commento

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I motivi più ricorrenti che fanno finire un matrimonio sono spesso i più banali e subdoli, perché si insinuano nell’abitudine quotidiana.

Le coppie vanno in difficoltà sempre di più e sempre più spesso non riescono ad uscire dalla crisi. Le motivazioni sono le più svariate. Ecco le più frequenti.

Finisce l’amore

Nel corso degli anni, le abitudini quotidiane e la routine possono logorare il sentimento che all’inizio la coppia provava reciprocamente.

L’abitudine può portare alla perdita di romanticismo e gli eccitanti incontri a letto di una volta possono diventare semplici doveri coniugali. Sembra che è proprio l’abitudine il nemico numero uno di un matrimonio.

Non si rispetta o non si stima più il/la partner

In ogni rapporto ci sono delle circostanze in cui si scontenta e si delude l’altro. Se queste divergenze non vengono risolte può far nascere una perdita di stima, che può diminuire giorno dopo giorno. Attenzione,quindi,  alle parole ingiuriose e alle offese che, spesso sono taglienti più della lama.

 Perdita della fiducia

Se la fiducia viene tradita e non viene recuperata, il matrimonio rischia seriamente di compromettersi.

Le infedeltà, l’incapacità di mantenere le promesse o il tradire le aspettative del  partner o della partner, la sfiducia che ne deriva può portare ad una seria caduta di stima.

Non si comunica più, o si comunica male

Quando nascono delle incomprensioni, dei dispiaceri o delle ferite emotive all’interno di un rapporto di coppia, uno dei due può ritirarsi affettivamente. Non si riesce o non si vuole più comunicare con l’altro, per paura di essere rifiutati, criticati o più semplicemente non capiti.

Problemi economici

Può sembrare sciocco ma quando due coniugi cominciano a litigare per i soldi da spendere o da mettere da parte, possono sopraggiungere delle vere e proprie fratture all’interno di un rapporto.

Problema imprevisto

A volte le coppie funzionano perfettamente fino a quando non vengono in contatto con un problema imprevisto, come la perdita di un figlio, la disoccupazione o la malattia.

Crisi gravi come queste possono unire due coniugi o, al contrario, rompere definitivamente un matrimonio.

La rottura del matrimonio, in queste cicostanze si verifica quando la coppia non ha

le risorse per superare la crisi, o quando non riescono ad unire le forze di entrambi verso una direzione.

Mancanza di interessi comuni

Molte coppie si rompono perché non condividono interessi, desideri,sogni o svaghi comuni. Ognuno comincia a praticare i propri hobby separatamente e si perde ogni vantaggio a restare insieme. Anche la condivisione di passioni, infatti, soddisfano   bisogni emotivi e interesse reciproco degli individui.

I motivi sessuali

Un matrimonio finisce (ed il partner che ha subito può chiedere un risarcimento danni) per motivi riferibili all’astinenza completa subìta, per cui il matrimonio diventa “bianco” (non consumato).

I casi del “matrimonio bianco” riguardano le diagnosi sessuologiche di vaginismo, i disturbi della erezione (impotenza) e l’eiaculazione precoce “ante portas”,ossia prima della penetrazione. In tali casi l’avvocato matrimonialista viene di solito affiancato da un bravo psicologo, con formazione specifica in sessuologia clinica.

Archiviato in:Articoli divulgativi, Psicologia Contrassegnato con: Fine dell' amore, Problemi di coppia

L’ansia, descrizione e trattamento

28 Settembre 2013 di Dott. Mario Di Nunzio 5 commenti

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L’ansia è caratterizzata da una sensazione di paura, di pericolo, a volte senza motivo, non connesso ad alcuno stimolo specifico.

Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga, senza motivo apparente o derivata da un conflitto interiore.

L’ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione. E’ spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto, nausea, tremore interno.

Può esistere come disturbo cerebrale primario, oppure può essere associata ad altri problemi medici, inclusi altri disturbi psichiatrici.

L’ansia ha una componente cognitiva, somatica, una emozionale e una componente comportamentale.

La componente cognitiva allega aspettative di un pericolo diffuso e incerto.

Dal punto di vista della componente generale, l’ ansia prepara l’organismo ad affrontare uno stato di minaccia (una reazione d’emergenza). Con l’ansia la pressione del sangue e la frequenza cardiaca aumentano, la sudorazione aumenta e il flusso sanguigno viene dirottato verso i più importanti gruppi muscolari. Le attività delle funzioni del sistema immunitario e quello digestivo,invece, diminuiscono.

Esternamente i segni somatici dell’ansia possono includere pallore della pelle, sudore, tremore e dilatazione pupillare.

Dal punto di vista emozionale, l’ansia, ad un certo livello, causa senso di terrore o panico, nausea e brividi. Dal punto di vista comportamentale, si possono presentare sia comportamenti volontari che involontari, diretti alla fuga o all’evitare la fonte dell’ansia. Questi comportamenti sono frequenti e spesso non-adattivi.

I comportamenti di fuga o di immobilizzo , causati dal livello elevato di ansia, sono poco utili e poco adattivi.

Ma l’ansia non sempre è patologica o non-adattiva.  Emozioni come la paura è una funzione importante in relazione alla sopravvivenza.

Se l’ansia ricorre cronicamente, senza motivo apparente e questa ha un forte impatto sulla vita di una persona, si può diagnosticare un Disturbo d’Ansia.

I disturbi ansia più comuni sono il Disturbo d’Ansia Generalizzata (DAG), il Disturbo di Panico (DP), la Fobia sociale, le fobie specifiche, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e il disturbo post-traumatico da stress (PTSD).

TRATTAMENTO

Una accurata anamnesi, con visita medica,è indispensabile in sede di diagnosi iniziale, perchè si deve escludere una condizione medica che potrebbe provocare gli stessi sintomi dell’ansia.

Una storia familiare di disturbi d’ansia o altre malattie psichiatriche rafforza la probabilità di un disturbo d’ansia. Siccome vi è una forte associazione dell’ansia con altri problemi psichiatrici, compresi l’abuso di sostanze e la depressione, la visita medica dovrebbe anche comprendere il controllo della presenza di uso di droghe e precedenti episodi di autolesionismo

Sul piano del trattamento la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è una delle più diffuse psicoterapie fra le psicoterapie brevi per la cura dell’ansia.

L’obiettivo di un terapeuta cognitivo-comportamentale è di ridurre il comportamento di evitamento ed aiutare il paziente a sviluppare abilità di coping (fronteggiare le situazioni).

Bisogna:

· Sfidare credenze false o auto-lesionistiche,

· Sviluppare l’abilità di parlare a sé stessi in modo positivo (self-talk positivo),

· Sviluppare la sostituzione di pensieri negativi,

– Portare in superficie e far notare al soggetto il pensiero automatico, ossia il dialogo interiore negativo di cui la persona è cosciente e non-cosciente, fatto di auto-valutazioni negative, di pessimismo, di paure, ecc.

· Fornire al paziente una conoscenza utile a fronteggiare le situazioni (per esempio se qualcuno soffre di attacchi di panico, gioverà dare informazione che le palpitazioni in se stesse, anche se rapide e prolungate sono del tutto innocue).

Oltre alla terapia convenzionale, vi sono dei programmi di tipo cognitivo-comportamentale che i pazienti devono svolgere a casa, ad esempio,un diario,un diagramma del livello quantitativo di ansia giornaliero, come parte della loro cura, e come forma di auto-terapia.

Alcuni metodi di terapia breve strategica si stanno affermando velocemente per la loro comprovata efficacia. Questi risultano essere molto meno dispendiosi in termini di tempo e decisamente più economici rispetto alle tradizionali forme di psicoterapia.

Alcune attenzioni a sé stessi e le Tecniche di Rilassamento giocano un ruolo importante nell’alleviare i sintomi dell’ansia. Per esempio:

· Una dieta appropriata – Questa comprende la riduzione del consumo di caffè e un miglioramento delle abitudini alimentari.  Semplicemente con  queste misure, alcuni hanno riferito riduzione una  considerevole dell’ ansia.

· L’ esercizio fisico allevia lo stress.

· Ridere

· Tecniche di respirazione.

· Sonno appropriato.

· Tecniche di rilassamento – Uno stato di rilassamento può essere raggiunto con l’aiuto di  Yoga, Meditazione, Training Autogeno, EMDR, Terapia immaginativa,Ipnosi,ecc.  Inoltre, sono in commercio, una moltitudine di libri specializzati nella gestione dell’ansia e  dello stress.

· Gestione dello stress – Questo può comportare cambiamenti nello stile di vita e nella gestione del tempo.

· Strategie per affrontare gli Attacchi di Panico. Strategie specifiche per trattare con gli attacchi di panico, come una Tecnica di Respirazione adatta e self-talk (autodialogo) rassicurante.

· La ricerca del Significato dell’Ansia e dello scopo –

– L’ansia generalizzata residua può essere il risultato di una specie di noia dell’esistenza. Si raccomanda far cercare un’occupazione che il paziente trova significativa.

L’ ansia nei bambini e in Adolescenza

Questo disturbo è caratterizzato da sentimenti pervasivi di preoccupazione o ansia con evidenti sintomi fisici, difficili da controllare e che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno sei mesi.

L’ansia generalizzata viene definita attraverso i seguenti criteri:

– ansia e preoccupazione eccessive riguardo ad innumerevoli eventi o attività della vita quotidiana (scuola, lavoro)

– difficoltà nel controllare la preoccupazione

– presenza di sintomi quali: irrequietezza, tensione, facile affaticabilità, difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare, alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, sonno inquieto)

– l’ansia, la preoccupazione, o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.

Nei bambini e negli adolescenti si manifesta principalmente con preoccupazioni relative agli impegni scolastici o alle prestazioni in generale, come gli impegni sportivi, o gli impegni sociali.

Può essere presente una tendenza al perfezionismo che genera uno stato di tensione, che può causare o un impegno eccessivo o un comportamenti di evitamento.

L’ansia si manifesta in varie forme, per esempio il bambino può presentare un atteggiamento di sfida, oppure essere molto irritabile o vivere momenti di chiusura e isolamento.

Il bambino ansioso vive costantemente un vago sentimento d’oppressione, associato ad un atteggiamento di attesa di un avvenimento vissuto come spiacevole ed imprevisto.

L’angoscia nei bambini trova, spesso, espressione attraverso il corpo, sotto forma di sintomi somatici, come cefalea, vomito, dolori addominali o agli arti, oppure può diminuire la capacità di attenzione e manifestarsi distrazione e svogliatezza.

A partire dalla preadolescenza (11-12 anni) l’angoscia si esprime anche attraverso crisi di collera, atteggiamenti di continua richiesta, alterazioni comportamentali. In questa fase si riscontra una sintomatologia complessivamente più grave, con un maggior numero di sintomi, una maggiore compromissione del funzionamento sociale e personale ed una maggiore e più evidente sofferenza soggettiva.

Archiviato in:Cura e Trattamento, Psicologia

Seguite l’impulso

3 Settembre 2013 di Dott. Mario Di Nunzio Lascia un commento

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Questo componimento di William Moulton Marston spiega come seguire i suggerimenti del subconscio, come evitare di lasciarti sfuggire idee luminose e cosa fare per afferrare al volo le opportunità.

Per molti anni, come psicologo, ho cercato di scoprire, nella carriera dei grandi uomini e della gente comune, le cause recondite del loro successo. Ve ne sono due che mi sembrano di importanza fondamentale: la prima è il lavoro assiduo, guidato da una fredda, logica attenzione. L’altra l’azione improvvisa, focosa, impulsiva.

            Pur ammettendo di non poter citare persone di vero merito che non debbano il loro successo all’ intelligenza e all’ assiduo lavoro, arrischio che quasi tutti i loro grandi successi, e altresì i minori, derivano da impulsi prontamente trasformati in azione. [Leggi di più…] infoSeguite l’impulso

Archiviato in:Psicologia Contrassegnato con: determinazione, Obiettivi, successo

Esercizi e consigli Per Vincere La Depressione

7 Maggio 2013 di Dott. Mario Di Nunzio 12 commenti

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La parola DEPRESSIONE indica uno stato di sofferenza psichica.

E’ un insieme di sintomi che rovinano in maniera consistente il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura sé stessa. La persona depressa ha dubbi su se stesso, gli altri, il mondo esterno e sul futuro.

La depressione è un disturbo molto diffuso. E’ anche chiamato MALE OSCURO.  E’ fonte di sofferenza, di solitudine e di disperazione. [Leggi di più…] infoEsercizi e consigli Per Vincere La Depressione

Archiviato in:Cura e Trattamento, Depressione, Salute

Come ottenere il posto desiderato

11 Aprile 2013 di Dott. Mario Di Nunzio Lascia un commento

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‘Come ottenere il posto desiderato’ di  Sidney e Mary Edlund è un  articolo datato, ma ancora valido. E’ pieno di consigli su come ‘vendere se stessi’ per ottenere il lavoro.  In tempi difficili come ora, è assolutamente indispensabile  saper presentare se stessi,  rendere visibile le nostre capacità,  apparire indispensabili ed emergere sulla concorrenza. 

 

 

 

 

 

 

 

Durante la grande crisi economica tra il 1930 e il 1940, un nostro vecchio amico, Arthur Booman, si presentò agli uffici della Man Marketing Clinic.  «Ho perso il posto » disse  « e temo che per me il campo dei mutui ipotecari sia ormai da escludere. Se non mi trovo lavoro nel mio ramo, dovrò accettare qualunque cosa mi capiti ».

« Aspetta » gli dicemmo « Non puoi buttar via la tua esperienza in quel campo. Hai provato a vendere i tuoi servigi ? O stai semplicemente cercando un impiego? » [Leggi di più…] infoCome ottenere il posto desiderato

Archiviato in:Articoli divulgativi, Psicologia, Vincere l' ansia

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