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Come Vincere le Ossessioni, il Panico, l'Ansia e Vivere al meglio la tua Vita.

Studio di Psicologia specializzato nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Attacchi di Panico, Giochi d'azzardo.

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Home » Analogia fra un Disturbo Ossessivo e un Trauma

Analogia fra un Disturbo Ossessivo e un Trauma

11 Luglio 2017 di Dott. Mario Di Nunzio 64 commenti

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C’è un’analogia fra un disturbo ossessivo e un trauma.

 Un Disturbo Ossessivo può essere una specie di trauma.

Una vicenda traumatica è un’ esperienza soggettiva terrificante.

Una devastante risposta del cervello umano in preda al terrore più sconvolgente.

Un trauma, un attacco di panico, il disturbo Post-Traumatico da Stress e un disturbo ossessivo hanno alcune importanti analogie nella sintomatologia: tutti presentano un avvio traumatico e cruento, pensieri e immagini della scena traumatica invasiva,ripetitiva e fuori controllo, con incremento dell’attenzione, ansia e paura.

Si tratta di sintomatologia involontaria, fuori controllo, causata dalle risposte automatiche del Sistema Nervoso Autonomo.

Lo smisurato livello d’ ansia causata dall’ evento traumatico  spingono il soggetto verso risposte automatiche, involontarie e resistenti.

Un trauma può essere causato da cause esterne all’ individuo ( incidenti, attentati, disastri e calamità naturali), ma anche  motivi interni ( sindrome psicopatologiche come un attacco di panico o l’inizio di un disturbo ossessivo).

Il modello di una stazione ferroviaria può rendere comprensibile la neurofisiologia e il funzionamento cerebrale di patologie come l’ansia, un trauma, un attacco di panico o un disturbo ossessivo.

NEUROFISIOLOGIA DELL’ ANSIA 

Immaginiamo il Sistema Nervoso Centrale come una immensa stazione ferroviaria.

In una mega–stazione ci sono binari su cui transitano costantemente convogli in arrivo, in stazionamento e in partenza.

Tutto il traffico viene regolato ed elaborato da un CAPOSTAZIONE  (l’ unità centrale di elaborazione o attenzione). In un tale sistema ci saranno dei binari principali, gerarchicamente superiori, aventi priorità assoluta (ad es.: le sensazioni dolorose), binari preferenziali (sensazioni di piacere), binari abituali maggiormente trafficati e quindi preferiti.

Il capostazione che smista il traffico è coadiuvato da una fitta rete che fa capo ad un sistema intelligente. E’ in grado di avviare i vari output di tipo motorio, sensazioni fisiologiche,copioni e programmi comportamentali.

La sua sede anatomica cerebrale può localizzarsi nel TALAMO.

Questa struttura è un grande centro di transito delle vie nervose, dirette sia alla corteccia che verso la periferia corporea.

Il capostazione,dal suo quadro comando, riceve tutti i segnali di Input, osserva se ha pronto degli schemi di comportamenti adatti, valuta se essi sono più o meno efficaci e dà l’ OK .

Come ogni stazione che si rispetti, ha a disposizione un sistema atto a far fronte alle situazioni di pericolo.

L’ emergenza viene eseguita dall’ IPOTALAMO.

Una situazione codificata “pericolo”, misto ad una mancanza di schemi comportamentali, creano le condizioni per far scattare un impulso al Sistema Nervoso Autonomo (S. N. A.).

Una mancanza di schemi comportamentali validi non trova sfogo, l’energia nervosa non può essere inviata in nessuna parte, l’output è bloccato. Si crea un blocco di energia che viene percepita come ansia e senso di pericolo.La “valutazione” del pericolo fa scattare l’ impulso nervoso al sistema d’ emergenza.

Tutte le vie  sbarrate devia l’ impulso nervoso verso l’ ultima porta rimasta: il sistema d’ emergenza.

La paura provoca sgomento perché ci trova impreparati: è improvvisa, è grande, è nuova o è insuperabile. In poche parole: non sappiamo cosa fare.

L’energia a disposizione non trova sfogo, è bloccata: l’unica strada aperta è l’ipotalamo o sistema d’ emergenza.

La valutazione del pericolo, captata dal capostazione, serve come start al S.N.A (o Sistema Nervoso Autonomo).

Una persona non consapevole di un certo pericolo non avrà mai paura. Senza questa valutazione cosciente, da parte del sistema cognitivo, non si creeranno mai le condizioni per far partire il programma ‘pericolo’ nell’ ipotalamo, come vedremo nel prossimo esempio.

Immaginiamo di percorrere una strada a scorrimento veloce, alla guida della nostra automobile.

Procediamo a velocità sostenuta, ma siamo abbastanza tranquilli. Il traffico è regolare in entrambe le direzioni di marcia.

La giornata è bella. Mentre guidiamo osserviamo il panorama familiare. I nostri pensieri flettono sui normali problemi personali, mentre in sottofondo la radio trasmette una piacevole musica.

Siamo tranquilli e niente ci sta preoccupando.

All’ improvviso da una strada laterale un auto sbuca fuori, si immette sulla nostra strada proprio davanti a noi senza rispettare lo STOP.

Una occhiata è bastata a farci valutare il pericolo. Dobbiamo fare qualcosa!

In un attimo, si valuta la situazione di estremo pericolo e le possibilità di azione, mentre una scarica nervosa raggiunge i centri d’emergenza del sistema nervoso simpatico.

La valutazione PERICOLO fa scattare un impulso d’ allarme che avvia il programma “EMERGENZA”.

La parte posteriore dell’ipotalamo è denominata ‘Sezione SIMPATICA’ del Sistema Nervoso Autonomo.

La sollecitazione di questa porzione del cervello avvia una serie di processi fisiologici che fanno entrare in stato di ALLARME.

Si ha uno sconvolgimento dello stato di quiete del tipo:

-aumento del battito cardiaco,
-aumento della pressione arteriosa,  
-aumento del flusso respiratorio,
-richiamo del sangue dalla periferia ai muscoli, 
-aumento della tensione muscolare,
-stimolazione della midollare del surrene,  
-stimolazione della corteccia surrenale,
-aumento della acuità visiva, 
-aumento  della sudorazione,  ecc., ecc. 

Questi sintomi  costituiscono la sensazione  ‘ANSIA’.

La parte anteriore dell’ ipotalamo è denominata ‘Sezione PARASIMPATICA’ del S.N.A.

Ha l’ effetto opposto della sintomatologia su riportata.

La sollecitazione di questa sezione provoca un:

-abbassamento dei battiti cardiaci e della pressione arteriosa,

-diminuzione e allungamento dei movimenti respiratori,

-allentamento della tensione muscolare,

-dirottamento del flusso sanguigno verso la pelle e l’ intestino,

-rilassamento viscerale,

-rilassamento generale,

-ecc, ecc.

Il programma è simile a quello dei computer: inizia, ma se tutti i chip o gli interruttori sono chiusi, il software, o il flusso di corrente, procede verso le uniche vie possibili.

 

Software PERICOLO:

Impatto con l’auto !

Si può fare qualcosa ? …  Si ? Esecuzione – Rilassamento

No

FRENARE ?               ….      Si ? “ Esecuzione – Rilassamento

No

SORPASSARE ?       ….       Si ?  Esegui

No

BUTTARSI LATERALMENTE ?…    Si ? Esegui !

No

SUONARE PER FARLO ACCOSTARE? …Si ? Esegui !

No,non serve

Dio! COSA POSSO FARE?       Nulla ?

P A N I C O ! !

In questa drammatica sequenza possiamo osservare che ogni azione non è ritenuta adatta ad evitare l’ impatto. Ogni passaggio non trova una via di uscita, se non quello di aumentare la sollecitazione del Sistema Nervoso Autonomo.

Lo stimolo nervoso si va man mano incrementando, ad ogni via chiusa, fino a mandare in TILT tutto il sistema.

Senza output, o comportamenti possibili, tutta l’ enorme energia messa a disposizione per far fronte al pericolo, verrà convogliata sull’unica via d’ uscita rimasta: il sistema d’ emergenza.

Quanta l’ energia è tanta, è possibile anche una tracimazione alla sezione parasimpatica vicina.Nel panico infatti,oltre alla forte tensione, si possono avere collassi,svenimenti, defecazione, minzione, etc.

Alla luce di quanto si è cercato di dire, possiamo considerare un TRAUMA come una fortissima sollecitazione della sezione simpatica dell’ ipotalamo.

Una sollecitazione di forte intensità comporta anche la sollecitazione della sezione parasimpatica con coinvolgimento del sistema motorio, cognitivo ed emotivo.

Anche in queste condizioni di allerta entra in atto la VALUTAZIONE SOGGETTIVA del pericolo e la possibilità di intervento per gestire l’ emergenza.

Alla guida dell’ auto, dell’esempio precedente, vi può essere un neo-patentato col suo istruttore di scuola-guida. Di fronte allo spavento, l’ autocontrollo dell’ autista viene recuperato se il suo istruttore esclama :

” La macchina è lontana. Stai tranquillo. Puoi frenare !”.

Lo spavento deriva dalla auto-valutazione negativa del ragazzo ancora poco pratico della guida.

L’ aumento di esperienza farà aumentare la fiducia nei propri mezzi e creerà numerose vie d’ uscita di fronte a situazioni di pericolo.

Quando riteniamo di non avere più vie d’ uscita, l’ enorme energia messa a disposizione dal nostro cervello per il compimento dell’ atto, non trovando uno sbocco , trova sfogo nell’ ultima via rimasta: IL SISTEMA D’EMERGENZA o Sistema Neurovegetativo.

Il modello del CAPOSTAZIONE della stazione ferroviaria può spiegare, a mio giudizio, anche altri fenomeni psicologici.

Un pericoloso incidente stradale, un soldato che si trova in un contesto bellico, oppure trovarsi di fronte ad un evento calamitoso, come un terremoto, una inondazione, o un atto terroristico, ci fa vivere  il terrore del pericolo di perdere la vita.

Si vive un trauma, ossia siamo di fronte ad un evento superiore alla nostra capacità di problem solving.

Anche l’ inizio  di un attacco di panico o l’ inizio di una scena che dà origine ad un disturbo ossessivo è un evento traumatico perchè il contenuto fa immaginare le peggiori conseguenze.

Infatti è un sovraccarico energetico  del sistema della mente che dà origine ad una reazione ancestrale di pericolo, con forti reazioni automatiche, fuori dalla nostra capacità di controllo.

E’ la reazione automatica esagerata che si osserva negli attacchi di panico, nel Disturbo Post-Traumatico da Stress e nel pensiero intrusivo, ripetitivo e fuori controllo del Disturbo Ossessivo.

Le reazioni fisiologiche sono ampiamente fuori dallo nostro controllo volontario perchè il trauma induce quantità enorme di energia, che per effetto del blocco stimola la via ipotalamica, una via nervosa involontaria e di competenza del Sistema Nervoso Autonomo (S.N.A.).

Cercare di riprendere la calma, oppure cercare di avere controllo per bloccare le immagini ossessive dettate dalle immagini di pericolo  appare arduo e difficile, perchè le reazioni del corpo sono automatiche, con scarsa capacità di controllo sui sintomi.In queste situazioni serve poco far ragionare il cervello.

Si vive una forte condizione di pericolo tipo la condizione del neo patentato dell’ esempio riportato poc’anzi.

Nel DOC il problema ha inizio quasi sempre con un pensiero o un’ immagine del tipo:” E se perdo il controllo e commetto quest’azione scriteriata? (‘ammazzo qualcuno’, oppure: ‘mi scappa una parolaccia in chiesa’, oppure:’ho un immagini gay ‘, oppure: ‘Non sono sicuro di aver controllato bene, quindi..’.).

Secondo voi,  i  pensieri spaventosi iniziali di un DOC non sono un trauma per la persona che la vive?

Forse bisogna riconsiderare alcuni metodi di trattamento degli attacchi di panico e Disturbo Ossessivo Compulsivo.

La terapia sul trauma e sul disturbo post-traumatico da stress di maggiore efficacia si chiama E.M.D.R.  Le applicazioni terapeutiche di questa modalità di terapia sono di provata efficacia sul disturbo post-traumatico da stress, ma si stanno realizzando  sperimentazioni anche sul D.O.C.  

La considerazione  del disturbo ossessivo come una forma di trauma è un concetto nuovo e abbastanza recente.

Le terapie energetiche come EMDR, E.F.T. (Emotional Freedom Therapy) e Tecniche di R.Q.I. , applicate non a livello sintomatologico, ma  in maniera corretta, cioè sulla fonte del trauma, può riequilibrare l’eccessiva emotività,  rielaborare e modificare le convinzioni erronee che mantengono in vita un disturbo ossessivo compulsivo.  

 

 

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EMDR
Come nasce un DOC-Caso clinico

 

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Rosa dice

    22 Dicembre 2021 alle 16:05

    Dottore io soffro di doc da relazione, e già mi ha risposto a un commento tempo fa… avrei un altra domanda da farle se posso…
    Può essere che il disturbo mi sia scaturito da qualche trauma avuto con il mio ex “ visto che era violento mi picchiava?”
    Perché dopo due anni di doc da relazione, ho avuto dei sogno disturbanti dove l’ex mi perseguitava e io dicevo “ vatten vattene non ti voglio “ e adesso ho dei flashback con lui, sia violento che normali , ma io nn lo voglio pensare, io ho sempre amato mio marito , non ho mai pensato al mio ex in questo 11 anni, adesso è come se mi stesse perseguitando , cosa significa questo dottore ! Grazie mille!

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      24 Dicembre 2021 alle 10:51

      Buongiorno Rosa. Sì, può essere. La tua precedente esperienza sentimentale con questa persona aggressiva e violenta ha lasciato un trauma.
      Quelle paure possono ripresentarsi ancora, anche in normali eventi di vita con tuo marito. Se c’è qualcosa che richiama quelle memorie,
      tu vivi ancora quel trauma. Infatti ora hai anche incubi notturni.
      Un mio consiglio? Fai un percorso di psicoterapia. La terapia EMDR ed altre ti aiuteranno senz’altro.

      Rispondi
  2. Giuglio dice

    25 Dicembre 2019 alle 23:27

    Mai visto un ‘ articolo che , risponde, a quanto sempre ho pensato.

    Mi piacerebbe prendere la pillolina che tutto risolve, ma cosi non sembra essere.(tolti gli effetti riluttatanti, come il decadimento sulla sfera sessuale) ..ma si potrebbe accettare…in qualche modo…quanto meno.. …tagli anche se in parte cioe’ che comporta il doc.
    Ne sono state dette di ogni, causa genetica, ambiente, educazione,traumi.
    Non voglio escludere gli altri..ma sono stato sempre fermamente convinto che questi siano puri e semplici traumi in eta’ puberale-adolescenziale.
    Botte ,urla,che stridono con un ambiente dal cui benestare( no m’e’ mancato mai nulla materialmente), penso con estrema modestia ,che i recettori chimici ,con cui veniamo bombardati , siano un tampone poco efficace….la vecchia psicologia di freud ,secondo me e’ piu’papabile..Esistera’ ancora uno piscologo ,capace di scandagliare, la mente,la mia maggiore difficolta’ ,e’ appunto non tanto l’ansia e i derivati,ma la paura di far” constatare” agli altri che son cambiato.
    Non riesco a mantenere questa costanza ,come se cambiare per me fosse un peccato ”mortale”…perche’ la mia forma -mentis e’ tale da esperienze di violenza passate..un po’ come dire..mantieniti cosi ( genitori,l’uno o l’altro o entrambe) .se no sei condannato!! e ”uccidi gli altri”!!!!! *

    Per cui ti rimbocchi nella tua coperta, e non ne esci..fino a quando questi meccanismi non sono scardinati.
    Ho passato giorni e giorni chiuso in casa…per paure,(*soffro di doc da contaminazione) che a 43 anni, da un cinquennio ha preso la forma peggiore, piu’ consistente, e forte,credo anche nelle fiction, per cui non posso vedere films serenamente,perche faccio agganci, su agganci …presumo pensiero magico, in sintesi, se un film parla di virus mortali, (o mortacci loro), in primis non lo vedo anche se trattasi di ”films -fantastici”.

    Ho chiesto anche ,per debellare il tutto,un tampone per pandas, che genera,la stessa forma in bimbi, sono stato stato snobbato,anche uninfezione da streptococco, e’ capace di dare origine ad una forma di doc…
    che e’ debellabile con un semplice antibiotico..non mi sono state prosposte nessune alternative dal mio pschiatra ”adortemnetato nel bosco”, se non un flebile cambiamento di farmci e dosaggio.Ma dico io..la sfera pisiatrica ,s’e’ fermata a questo???….ti do la pillola e ci risentiamotra 2/3 mesi..??? non ci credo freud ,l’amnalisi della mente ,lo scandegaliare nel passato,dove cavolo sono finiti??!!
    Una mente geniale…che non oso nominare a comfronto con la psichiatria moderna che ti bombarda di psicofarmaci…?
    Ho avto a che fare con luminari,che assullutamente sconsigliavano gli psicofarmaci..ed erano assolutamente,incredibilmente ,credibili. Cito Nardone, di cui ho solo letto un libro,e Baranello, grande personaggio,che m ha spiegato, i meccanismi del doc, come non pensavo..purtroppo ,ho amesso di frequentarlo,per mia natura..sapete quanto siamo ostici
    Saluti
    Giuglio

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      27 Dicembre 2019 alle 13:34

      Salve Giuglio, mi dispiace per il tuo doc da contaminazione.
      Hai parlato di problemi diversi. Sei rimasto molto male che il tuo psichiatra ti ha dato solo farmaci, mentre tu volevi parlare.
      Hai citato Freud e la psicanalisi. Non tutti i terapeuti possono fare una terapia analitica.
      Nel tuo caso, con un doc da contaminazione, parlare tanto non aiuta. Va meglio una terapia breve ( Strategica breve, Cognitivo-Comportamentale,EMDR,ACT, ecc. ). Queste vanno a lavorare direttamente sulle compulsioni e sui traumi del passato. Hai ragione nel dire che solo i farmaci non aiutano.
      Devi trovare un terapeuta esperto e fare terapia, senza aspettarsi risultati immediati.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  3. Filomena dice

    21 Marzo 2018 alle 20:42

    Salve dottore ..soffro di doc da contaminazione per essere precisa di nosocomofobia….. 11 anni che evito tutto che riguarda la sanità…. non ho paura che possa contrarre una malattia…. ma provo un forte disgusto….a casa devo decontaminare tutto…..sono da. 2 anni in analisi…ma senza ltati……non riesco nemmeno a nominare quell’ambiente….vorrei tanto che mi rassicurasse ….dicendomi..quello che so….già(che non contamina nulla e che è solo nella mia mente)grazie infnite.

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      22 Marzo 2018 alle 13:53

      Salve. Lieto di conoscerLa,Filomena.
      Ho trattato il DOC da decontaminazione in un articolo.
      L’ha letto? Non ha trovato giovamento dal trattamento terapeutico che sta facendo?
      Due anni di terapia qualcosa si deve ottenere.
      Legga l’articolo e poi mi faccia sapere di più.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  4. Ernesto dice

    3 Novembre 2017 alle 10:05

    Dottore quanto è grave soffrire di doc ? E soprattutto davvero se ne esce da quest incubo ? Una persona che soffre di doc viene etichettata come malata di mente? Ne soffre una persona a me molto cara ..

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      3 Novembre 2017 alle 12:38

      Salve Ernesto, la persona che ha un DOC , non è un malato di mente ( nel senso di pazzia). Soffre per il disturbo ossessivo . Questo può essere
      anche abbastanza invalidante. Si migliora e si esce dal disturbo se ci si rivolge a specialisti nella cura del DOC.
      Un cordiale saluto
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  5. Flavia dice

    31 Ottobre 2017 alle 16:30

    Salve dottore, ma il fatto è che io so di non volerlo fare !! Quando mi viene quel pensiero faccio di tutto per scacciarlo via.. ma non ci riesco! Alcune volte sembra che davvero io voglia farlo ..

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      2 Novembre 2017 alle 11:33

      Salve Flavia, come sta dicendo, in base a quello che sente, potrebbe essere un disturbo ossessivo,
      cosiddetto aggressivo. Perchè non ricorre ad una consulenza specialistica?

      Rispondi
  6. Flavia dice

    30 Ottobre 2017 alle 23:28

    Dottore , ho anche io la paura matta di potermi uccidere !! Ho ascoltato la storia di una ragazza della mia età che si è impiccata e da quel momento ho paura di poterlo fare anche io !!! Ho tanta paura ..perché la gente si uccide ?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      31 Ottobre 2017 alle 11:58

      Salve Flavia, lieto di conoscerla.
      La paura di uccidersi può derivare dalla paura di perdere il controllo.
      Flavia, non si può rispondere con semplicità a queste domande. I casi possono essere diversi. Tante volte non si vuole fare gesti
      così estremi, ma si ha paura che possa capitare. Cosa fare? Ricorrere all’ aiuto di uno psicoterapeuta. Perchè soffrire
      inutilmente di queste ansie?
      Non so se ho soddisfatto la sue domande?
      Mi faccia sapere.
      Cordialmente
      Dott. M. di Nunzio

      Rispondi
  7. Simona dice

    26 Ottobre 2017 alle 8:09

    Salve dottore , verissimo io non VOGLIO uccidermi è proprio per questo ho paura della depressione , perché ho paura che se dovessi cadere in depressione potrei uccidermi !!! Lei pensa che sia depressa?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      27 Ottobre 2017 alle 9:15

      Simona, questa è solo paura. Una paura che è diventata ossessione. Ma una depressione non può spingerci
      a fare una cosa che non vogliamo. Probabilmente questa convinzione lo avrà sentita da mezzi di informazione o da altre persone.
      La depressione fa stare male, ma non induce a gesti estremi. Il depresso passa a questi gesti disperati
      solo se non vede vie d’uscita alle cose della sua vita.
      Il suo è un disturbo che può essere curato con la psicoterapia (anche online).
      Un saluto cordiale.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  8. Simona dice

    25 Ottobre 2017 alle 19:43

    Salve dottore , ne sono terrorizzata perché ho paura che se cado in depressione io possa uccidermi .. ho davvero un ansia perenne ! Appena ci sono giorni che mi sento un po’ giu e stanca subito penso “oddio eccola sta arrivando” … cosa posso fare per evitare di pensarla continuamente ?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      26 Ottobre 2017 alle 7:47

      Buongiorno Simona, questa specie di difesa che sta mettendo in atto non allontana il pensiero che la spaventa.
      Questo è un errore che fanno le persone con problemi ossessivi: più si tenta di non pensare al pensiero che fa paura,
      più questo è presente nella mente.
      Simona, un DOC si presenta anche in maniera aggressiva verso noi stessi, facendoci credere che se non stiamo attenti
      succederà qualcosa di spaventoso. Ma se poi andiamo a vedere realmente come stanno le cose, Lei Simona non ha alcun
      desiderio di fare quella scemenza, vero?
      Perchè non fa qualche incontro di psicoterapia con uno psicologo esperto? Serviràa riprendere fiducia e a non temere
      più la depressione.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  9. Simona dice

    18 Ottobre 2017 alle 10:27

    Dottore salve, la mia ossessione è la paura di cadere in depressione !! Appena mi sento giù mi dico “non mi manca nulla” come se volessi auto convincermi ! Ho tanta paura , la depressione mi terrorizza … cosa potrei fare per evitarla ?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      19 Ottobre 2017 alle 9:58

      Salve Simona, grazie per aver scritto. Come mai ha questa paura della depressione? Perchè ne è terrorizzata?
      Cosa può succedere di brutto se cade in depressione?
      Cosa fare per evitarla? Non preoccuparsi. Se arriva, ci daremo da fare per uscire da questo stato d’animo.
      Mi faccia sapere.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  10. Annette dice

    3 Ottobre 2017 alle 20:33

    Salve dottore , un paio di giorni fa una ragazza del mio paese si è suicidata buttatosi dal balcone di casa sua. Motivo ? “Relazione finita”. Guardi un po’, anch io da una settimana ho chiuso una storia d amore , sto male ma non penso di uccidermi, e mai lo farei! Però ho sempre fisso il pensiero “e se ora mi uccidessi anch io”?!? E da una settimana che penso a sta cosa …

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      4 Ottobre 2017 alle 12:44

      Annette, benvenuta. Mi dispiace del periodo che sta attraversando.
      Quando finisce una storia d’amore, si sta male. Una cosa brutta che mai vorremmo che succedesse.
      Purtroppo fa parte delle esperienze di vita. Quasi mai si riesce ad incontrare la persona giusta al primo incontro.
      Ma per crescere, maturare e conoscere veramente cosa vogliamo, bisogna fare esperienze.
      Annette, immagini un grande vaso di vetro con tante palline bianche e poche palline nere, mischiate fra le bianche.
      Per arrivare a prendere le palline nere, dobbiamo eliminare le palline bianche. La stessa cosa vale per arrivare a trovare la persona giusta: dobbiamo eliminare parecchie persone, prima di arrivare a quella ideale.
      Riguardo a quella ragazza del tuo paese che si è suicidata. Per arrivare a un gesto così estremo ci possono essere tanti altri problemi.
      Una storia d’amore finita non giustifica un suicidio, altrimenti la realtà sarebbe una strage, un cimitero. Invece non è così.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  11. morena90 dice

    2 Ottobre 2017 alle 11:11

    Salve dottore , dicevo è normale aver sofferto di tutte queste ossessioni che si alternavano?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      2 Ottobre 2017 alle 14:21

      Morena, purtroppo avviene. Le ossessioni se non vengono trattate tendono a generalizzarsi.
      La cosa positiva è che quella da trattare è una sola, quella principale, quella da cui sono partite le altre.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  12. morena90 dice

    29 Settembre 2017 alle 22:24

    Dottore ma è normale non aver avuto un solo caso di ossessioni? Io ho sofferto di ossessioni aggressive, iponcondria, paura di essere lesbica e paura di non amare il mio ragazzo.

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      1 Ottobre 2017 alle 16:12

      Morena, non ho capito la Sua domanda. Prima chiede se è normale non aver avuto un solo caso di ossessioni e poi ne elenca una lista.
      Ora come sta? Ha fatto qualcosa per quei problemi?

      Rispondi
  13. Andrya dice

    27 Settembre 2017 alle 15:46

    Dottore , quanto è grave il disturbo ossessivo aggressivo e perché si manifesta?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      28 Settembre 2017 alle 14:05

      Andrya, se non gli diamo molta importanza, non è grave per niente, dopo un po’passerà da solo.
      Se cominciamo a preoccuparci, dipende verso chi è diretto.
      Si manifesta dopo un periodo di stress,colpisce le persone che sono predisposte.
      Purtroppo si rivolge alle cose a cui teniamo di più.
      Mi faccia sapere.
      Cordialmente
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  14. Conny dice

    22 Settembre 2017 alle 9:48

    Salve dottore , mi sono trovata abbastanza bene ma come le dicevo ho dovuto interrempore per un viaggio non di piacere , nel senso ho un mio zio che non sta bene e stiamo qui per stargli vicino. Sapevo che fosse normale riuscire a distrarsi ( e menomale , dico ) però perché quando sono arrabbiata sembrano molto più veri e leali? La ringrazio ,conny

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      22 Settembre 2017 alle 10:17

      Conny, quando siamo turbati( ansiosi,arrabbiati o con la sensazione di qualcosa che non va) i pensieri ossessivi
      possono ritornare perchè ci sentiamo insicuri. Il senso di insicurezza, di incertezza o di dubbio incrementa la paura di perdere
      il controllo. Da qui parte la sintomatologia e l’intrusività delle immagini e pensieri.
      Molto del lavoro terapeutico è fatto per ridare il senso di sicurezza.
      Un saluto
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  15. Conny dice

    22 Settembre 2017 alle 7:43

    Salve, soffro di pensieri ossessivi di tipo aggressivo , da quasi due anni , momentaneamente ho smesso terapia perché mi trovo all’estero, il mese prossimo torno e sicuro ci rivado. Però volevo chiederle una cosa : noto che in momenti di svago e dove sono “felice” quei pensieri sembrano lontani o almeno non sembrano così veri come quando invece sono arrabbiata. È normale ?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      22 Settembre 2017 alle 9:27

      Salve Conny, grazie per avere scritto.
      Ha dovuto interrompere la terapia perchè si trova all’ estero? Ora è possibile continuare anche se si è lontani, con Skype ad es..
      Come si è trovata con gli incontri che ha fatto col suo terapeuta?
      Riguardo alla sua domanda, le dico che è perfettamente normale distrarsi dai pensieri ossessivi.
      La Mindfulness sfrutta proprio la capacità della mente di concentrarsi sul respiro, su parti del corpo o sull’ ambiente circostante, allo scopo di sottrarre la mente dai pensieri e immagini ossessive e intrusive.
      Spero di avere soddisfatta la sua domanda.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  16. Annabella dice

    15 Settembre 2017 alle 10:22

    Dottore, soffro di ossessioni aggressive (quindi se la diagnosi fosse errata avrei paura e non poco) perché il fatto che mi sia stato detto “soffri di doc, un disturbo ossessivo non si preoccupi” mi ha dato “coraggio” oggi mi sento piuttosto tranquilla, le ossessioni sono di gran lunga diminuite. Ma se mi venisse detto “hai una malattia mentale” avrei paura .. leggo che il disturbo ossessivo è un disturbo d’ansia.. ma l’ansia è una malattia mentale?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      17 Settembre 2017 alle 15:45

      Chi soffre di ossessioni ha una grande paura di quello che le immagini e pensieri fanno

        vedere. E’ solo una grande paura che genera ansia e timore di perdere il controllo. In realtà non si vuole
        quello che le immagini mostrano, ma siccome ci sono pensieri e immagini, come una televisione mentale, noi abbiamo paura
        di ciò che viene mostrato. L’ansia non è una malattia, ma solo un segnale di pericolo. Funge come un segnale di un sistema d’ allarme attivato,ma a volte è troppo sensibile. Certe volte suona per certi pericoli interni, pericoli inesistenti.
        Riguardo al Suo disturbo ossessivo, non basta una pacca sulla spalla per rassicurare e farlo andare via. Non è
        pericoloso per gli altri, però è fonte di disagio per lei. E’ meglio curarlo.
        Cordialmente
        Dott. M. Di Nunzio
      Rispondi
  17. Annabella dice

    15 Settembre 2017 alle 8:43

    Salve, ma il disturbo ossessivo rientra nelle malattie mentali? Non so perché da quando ne soffro mi sento diversa …

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      15 Settembre 2017 alle 10:09

      Buongiorno Annabella, benvenuta su questo sito.
      Perchè sta chiedendo questo? Ha timore del termine ‘malattie mentali’? Che tipo di problemi
      sta attraversando? E’ veramente un disturbo ossessivo?
      Per poterla aiutare ha scritto molto poco.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  18. Tara dice

    4 Settembre 2017 alle 11:25

    Salve dottore, diciamo che voglio avere sempre tutto sotto controllo, ho paura che se io bevessi un po’ di birra ad esempio, dopo ne berrei troppe. Mi sento tanto insicura ..e mi sono messa dei limiti …

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      5 Settembre 2017 alle 10:14

      Tara,perchè non fa qualche colloquio psicologico per queste insicurezze?

      Rispondi
  19. Tara dice

    1 Settembre 2017 alle 15:40

    Dottore, non so per certo di essere nella sezione giusta ma vorrei esporle un problema , quando ero più piccola ed uscivo cn amiche se dovevo bere un drink senza ovviamente ubriacarmi o farne abuso non avevo alcun problema , oggi ho tanta paura , non riesco a berne nemmeno un sorso per paura di ubriacarmi o di diventare un ubriacona e quindi di non riuscirne a farne a meno. Allora evito, ma questo evitare mi fa star male non perché io voglia bere ma per il fatto che mi sento sempre di non poter perdere controllo. So che è una situazione bizzarra lo è persino per me che la vivo , ma cosa potrebbe essere?? La ringrazio

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      4 Settembre 2017 alle 9:50

      Salve Tara, non si riesce a capire bene qual’è il problema? Paura di perdere il controllo?
      Perchè deve bere fino a perdere il controllo? Ma questa paura di lasciarsi andare si manifesta anche in altre situazioni di vita?
      Mi faccia sapere.
      Dott. M.Di Nunzio

      Rispondi
  20. Maddalena dice

    7 Agosto 2017 alle 12:15

    Avete ragione dottore. Però l’ansia mi porta spesso ad aprire quelle notizie brutte anche quando vedo articoli su internet. Grazie della risposta. Mi sento troppo un mostro ,non ho più stima di me stessa. Si guarisce , che ne pensa lei?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      7 Agosto 2017 alle 19:04

      Certo che si guarisce. Il problema non va via da solo. Devi farti aiutare.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  21. Erika dice

    4 Agosto 2017 alle 8:34

    Dottore, quanta paura. Una notte litigavo con mia sorella all’improvviso ebbi la paura di perdere controllo di me e di farla del male. Oggi sto bene, a volte ci sorrido riguardo quei pensieri, ma a volte invece fa ancora male.. quanta sofferenza …

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      6 Agosto 2017 alle 8:47

      Salve Erika, perchè va a rimuginare eventi passati? E’ normale che quando siamo arrabbiati
      arrivano pensieri cattivi. Poi finisce lì. Perchè ora le tornano in mente? Si sente colpevole?
      Un saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  22. Maddalena dice

    3 Agosto 2017 alle 16:23

    Salve dottore. Soffro di pensieri aggressivi. E la TV in questi giorni non aiuta. Ho ascoltato l evento di quel ragazzo che ha ucciso un ragazzo e lo ha fatto a pezzi!! Che tragedia mi sono messa tanta paura, ma nulla di che, fin quando oggi ho letto che lui prima di compiere quel gesto è andato a scrivere su internet “come sbarazzarsi di un cadavere” ora ho l impulso di andarlo a scrivere anche io , è stato un tarlo per tutta la giornata , poi lo sono andata a scrivere davvero è l ansia è scomparsa e mi sono detta “ora ti sei calmata?”. Questa è una compulsione? Io non sono andata a scriverla quella cosa perché mi interessa ma perché se non l avessi fatto mi avrebbe tormentata ..ora mi sento un mostro. Aiutatemi

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      6 Agosto 2017 alle 8:43

      Salve Maddalena. Chi soffre di pensieri ossessivi aggressivi è meglio che non ascolti certe notizie in TV.
      Certe notizie ci fanno stare male e danno convinzioni errate su noi stessi.Quando iniziano certe notizie, è meglio spegnere o cambiare canale.
      La cosa migliore è iniziare una psicoterapia con terapeuti esperti nel DOC aggressivo. Non tutti i terapeuti
      sono specializzati nelle varie forme di disturbo ossessivo. Bisogna chiedere.
      Per aiutarla realmente bisogna conoscerla come è adesso, la sintomatologia e la storia personale.
      E’ la normale prassi, non si preoccupi.
      Ho scritto diversi articoli su questa tematica, li vada a leggere.
      La saluto cordialmente.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  23. Anna dice

    3 Agosto 2017 alle 9:44

    Dottore salve, soffro di pensieri a sfondo omosessuale. Da piccola , ero circondata da amiche lesbiche, il che non mi ha mai disturbata. Fin quando un giorno ero convinta di essermi innamorata anche io di una donna (la cosa non mi preoccupava) poi mi è passato tutto , da specificare che questa “donna” era lesbica e cercava in tutti i modi di baciarmi ed era gelosa di me. Oggi che ho 21 anni sono convinta che era tutto amplificato dal fatto che le mie amiche erano lesbiche , sono fidanzata da 4 anni con un ragazzo che amo, e prima di lui ho avuto altre storie sempre con ragazzi. Ma non capisco,perché, oggi io abbia dei dubbi “e se davvero lo ero?” “E se sono lesbica e non lo so?” Però io accetto il rischio, nel senso, se lo fossi non mi fa paura, mi fa paura il fatto di avere questi pensieri che mi distraggono dalla quotidianità ,non mi fanno stare serena e mettono in dubbio qualsiasi cosa io faccia. Cosa ne pensa , lei? Grazie

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      6 Agosto 2017 alle 8:33

      Salve Anna. Una grande confusione: è stata circondata da amiche lesbiche, ragazze che ci provavano con lei e lei stessa era innamorata,
      fidanzata da 4 anni con un ragazzo e storie varie con maschi. Ora è disturbata dal tarlo e dal dubbio
      della sua confusa identità di genere.
      Insomma, lei prova attrazione verso gli uomini o verso le donne?
      Non lo sa nemmeno lei? La vera identità si definisce con la maturità. Già a 21 anni si può capire: “mi piacciono gli uomini o le donne?”
      Se rimane il dubbio può essere un D.O.C. , un disturbo ossessivo compulsivo omosessuale.
      Mi faccia sapere.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  24. Camilla dice

    2 Agosto 2017 alle 15:43

    Salve dottore , ho eseguito la psicoterapia per quasi 2 anni circa. Non è emerso nulla, apparte che sono una ragazza molto insicura. I giorni nella quale mi preoccupo di più sono quelli che sto nervosa, agitata e stressata magari per il lavoro ect. Volevo anche dirgli che , le mie ossessioni aggressive erano per della rabbia che io avevo, mai e poi mai avrei potuto fare cose simili, ma comunque dietro c’era della rabbia, è possibile ? Perché leggo che lei sottolinea spesso che invece dietro non si nasconde nulla. Grazie dottore

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      3 Agosto 2017 alle 7:28

      Ciao Camilla, sono contento di averla rassicurata.
      In effetti dietro alle ossessioni non c’è nulla di quello che le immagini e pensieri fanno vedere, però il significato è altro, da non trascurare. Il significato profondo è non accettazione delle insicurezze, paura della crescita e dell’ autonomia, ecc.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  25. Camilla dice

    1 Agosto 2017 alle 12:37

    Salve. Ebbene sì dottore , un trauma vero e proprio. Ho 20 anni e all’età di 14 ho iniziato a soffrire di ossessione di tipo aggressivo, omosessuale, paura di malattie fisiche e mentali. Questo cavolo di disturbo ti fa sentire pazza, fuori di te , come se nulla più fosse solido , sicuro. Oggi ne sono uscita o quasi, ma ne porto ancora i segni. Ogni tanto , in periodi stressanti mi vengono a fare ancora compagnia. Ho finito la terapia un anno fa , quando sento che se ne esce completamente , mi chiedo : perché invece a me ci sono ancora residui?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      2 Agosto 2017 alle 12:32

      Salve Camilla, ci possono stare delle ricadute, dei pensieri di quel tipo, ma perchè preoccuparsene?
      Se hai fatto terapia sicuramente hai gli strumenti per non lasciarti più spaventare dai pensieri (aggressivi, omosessuali o altro).
      Non ti scoraggiare se noti una presenza sporadica, specie in periodi di stress o cambiamenti di ruolo (ricerca di autonomia,cambiamenti di vita,ecc.). Che tipo di terapia hai svolto? per quanto tempo?
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  26. Francesco dice

    1 Agosto 2017 alle 9:26

    Salve, dottore , sono Francesco ed ho 21 anni. Il mio doc man mano sta andando a scemare , però mi sento proprio così : di stare per uscire da un vero e proprio trauma psicologico. Una mattina mi svegliai con l’immagine di me che prendeva un coltello e ferivo i miei genitori. Che trauma , sono subito stato colpito da vari attacchi di panico (mai avuti prima). Con i miei genitori i rapporti non sono dei migliori , ho nei loro confronti rancori e a volte rabbia , ma non li voglio ferire , mai. Nonostante io oggi stia molto meglio , continuo ad aver paura di quei pensieri ormai passati , è normale ? La ringrazio Ps: grazie infinite per i suoi articoli ,questa è la prima volta che gli scrivo ma leggo i suoi articoli da un bel po.

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      1 Agosto 2017 alle 10:56

      Salve Francesco, grazie per il tuo interesse. E’ normale una certa conflittualità in famiglia, con momenti di rabbia e
      rancori. Purtroppo l’emotività ci porta a vedere le cose in maniera esagerata. E’ proprio il meccanismo dell’ ansia
      a funzionare in questo modo. Certi brutti pensieri passano nella mente di tante persone, ma rimangono solo pensieri (brutti).
      Francesco, se ha bisogno di acquistare maggiore tranquillità e sicurezza può chiedere qualche consulto psicologico.
      Un saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  27. Anto dice

    21 Luglio 2017 alle 6:46

    Salve. Mi chiamo antonella ed ho 22 anni. Non so se sono nella sezione giusta ,dottore, però volevo esporgli questo mio tormento. Inizio col dirgli che sono ansiosa , ma il mio tormento e che ogni vokra che mi accade di bello di positivo ho paura , mi dico “oddio è tutto perfetto ora succede qualcosa di brutto” ho paura di godere la serenità e le cose belle,anche se le aspetto e vorrei viverle. Ho paura che sia depressione, lei cosa pensa ?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      24 Luglio 2017 alle 7:48

      Salve Antonella, benvenuta. Quello che dice è proprio l’ effetto dell’ ansia.
      Le persone ansiose stanno sempre sul chi va là. L’ansia è un segnale di pericolo, fa tremare la terra sotto i piedi
      e dà insicurezza.
      Antonella, viva la sua vita con maggiore tranquillità. Però se si accorge di stare spesso in questo stato, senza motivo.
      è opportuno fare qualche seduta per ritrovare maggiore serenità.
      Un saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  28. Benedetta dice

    12 Luglio 2017 alle 17:21

    Buonasera, sono benedetta ed ho 19 anni. Ho passato due anni della mia vita con pensieri aggressivi verso i miei genitori, dopo un periodo di benessere ho quei stessi pensieri verso di me (mi fanno credere di essere depressa) e collego la depressione al fatto che io voglia uccidermi. la mia psicologa mi dice che io non sono depressa , ma io ho così tanta paura , e quei pensieri ti convincono così tanto a credere a loro anziché ad altri ho paura di esserlo e che lei non se ne sia accorta. Dottore , mi sento anche io come il ragazzo sopra , impotente , come se dicessi “ok ora mi uccido che posso farci” ma invece io non voglio farlo!

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      13 Luglio 2017 alle 10:01

      Salve Benedetta, possiamo dire di essere affetti da un DOC allorquando i pensieri fissi e intrusivi occupano almeno un’ ora al giorno la nostra
      mente, se sono invalidanti, nel senso che disturbano la vita normale.
      Sì, anche i pensieri auto-aggressivi sono forme di Disturbo Ossessivo.
      Benedetta, anche se i pensieri fanno vedere una certa forma di violenza verso noi stessi o altri, sono solo pensieri.
      A tutti capita di pensare di fare qualche azione sconsiderata: fare una linguaccia a qualcuno che ci è seduto di fronte,
      dare uno schiaffo ad persona, buttare per aria le riviste di uno Studio Medico, pensare di fare sesso omosessuale se si è etero, ecc.
      Sono solo pensieri che mai si mettono in pratica. Tutti noi abbiamo pensieri di cui vergognarci, ma dopo un iniziale turbamento, non ci pensiamo più.
      Però se siamo in una certa situazione di recettività ad un DOC, cominciamo a preoccuparci di quello che è passato in mente. Da quel momento
      il disturbo ossessivo si impadronisce di noi.
      Benedetta, trovi uno specialista nella cura del disturbo ossessivo, perchè è inutile soffrire in quel modo.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  29. Francesco dice

    12 Luglio 2017 alle 7:28

    Dottore , buongiorno. È normale il senso di impotenza nel doc aggressivo?!? Mi sento così impotente di fronte a quei pensieri .. una sensazione strana , come se da un momento all’altro potessi arrendermi ..ho paura

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      12 Luglio 2017 alle 10:11

      Salve Francesco, benvenuto.Grazie per avere scritto.
      Il DOC crea molta ansia, L’ansia e la paura fanno vedere cose assurde: il peggio che può succedere. Le immagini che si formano ci spaventano sempre di più.
      Ma questa non è la realtà. Non si spaventi. Il senso di impotenza deriva dalla sensazione di scarso controllo. Purtroppo gli automatismi fanno vedere cose assurde, che non sono reali. Però soffriamo. Se i pensieri ossessivi occupano parecchio tempo della nostra giornata è bene ricorrere ad un specialista.
      Un saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  30. Teresina dice

    11 Luglio 2017 alle 9:30

    Dottore , è un vero e proprio trauma. Mi sono ritrovata un giorno con il pensiero fisso “e se un giorno litigando con mia mamma o con mia sorella perdo il controllo e le uccido?!?!” Oggi va meglio , non bene , perché il percorso è lungo. Ma mi sento di aver subito un trauma , un periodo devestante della mia vita , tante volte preferivo morire che svegliarmi la mattina ed essere sopraffatta da quei pensieri. C erano anche mentre dormivo , il cervello non si spegneva e non si distaccava nemmeno un minuto da quei “incubi” ad occhi aperti … se ne esce davvero dottore da tutto questo ? Mi sento poco fiduciosa nonostante ad oggi le cose vadano meglio ..

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      11 Luglio 2017 alle 10:21

      Salve Teresina, comprendo cosa ha provato quando sono passati per la mente certi pensieri. E’ veramente traumatico. Una forma di auto accusa di
      cui non siamo vittime, perchè noi non siamo in quel modo. Assolutamente non vogliamo quelle cose che la mente ci sta profilando.
      E’ vero, non siamo persone perverse e cattive, però la modalità del trauma ha provocato la creazione di enorme quantità di ansia e paura.
      Certo che se ne esce, solo non dobbiamo spaventarci di fronte a certi pensieri.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  31. elvis dice

    18 Aprile 2013 alle 13:57

    veramente interessante ed esaustivo grazie…….el

    Rispondi

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