Perchè non si riesce a guarire da un Doc?
Perchè non riesco a vincere un Doc? La causa è che il DOC ci impedisce di guarire perché sa come e dove bloccarci.
Il Doc imprigiona perchè va ad annullare e neutralizzare la fiducia in noi stessi e le nostre capacità.
Scoprire perchè non si riesce a vincere, scoprire le sue armi, il suo modo di operare, vuol dire avere già un vantaggio, una battaglia vinta a metà.
Quando arriva un pensiero inaccettabile nella mente, molti cadono in un circolo vizioso impossibile da svincolarsi.
Questo pensiero si presenta all’improvviso, sotto forma di un grave dubbio.
Di solito appare nella mente con una frase: ” E se…?”
Basta questo avviso, questo avvertimento a mettere in dubbio noi stessi e intrappolarsi nella rete del Doc.
Sì, è proprio così, il doc è in grado di neutralizzare le nostre difese e le nostre capacità di giudizio.
Come fa il DOC a neutralizzare le nostre Difese?
E’ quello che vedremo in questo articolo.
Nella mente di una persona entra un’immagine, un impulso, un pensiero inaccettabile. Se non si dà eccessiva importanza, la persona continua la sua vita e non succede nulla.
Se la persona si spaventa e continua a pensarci, fa scattare l’intimazione “E se…?” facendo immaginare le peggiori conseguenze.
E’ in quel momento che siamo attirati e trascinati dentro il vortice del doc.
In quelle circostanze vengono disinnescate le nostre sicurezze.
Questo succede perchè si entra in una bolgia di accuse infamanti, da un tribunale che ha già deciso di condannarci.
Siamo sotto accusa e calunniati, chiamati a difenderci, a vergognarci, a non credere più a noi stessi, a difenderci da noi stessi, a non avere più fiducia in noi e negli altri.
Siamo sottoposti ad un duro giudizio, come di fronte ad un tribunale dell’Inquisizione, con un accusatore che conosce tutto di noi e sa dove colpire più duro per farci più male possibile.
Insinuazioni infamanti da un tribunale che ha deciso di condannarci. Infatti non ascolta le nostre difese. Ci fa delle accuse e ci dice: “Dimostrami che tu non sei così!! DIMOSTRAMELO!”
Ma non solo non ascolta le risposte, ma riesce a leggere i nostri segnali di ansia, a livello corporeo e usarli contro di noi. ” Hai l’ansia, sei ansioso, hai paura? Quindi ho ragione io! Tu sei così…!!!”
“DIMOSTRAMI CHE TU NON SEI COSÌ! ”
Ma non ascolta le nostre difensive. Continua a metterci alla prova, ad accusarci e dirci: ” Dimostrami che tu non sei così!!”
Siccome sa leggere nel nostro corpo i segnali dell’ansia, li prende e li usa per accusarci.
Ogni nostra contromossa è inutile e destinata al fallimento, perché questo avversario conosce tutte le nostre reazioni, sa come renderle inutili e annullarle.
È proprio un dittatore. Ci fa fare quello che vuole perché ci mette in uno stato di paura.
È sicuro di vincere perché può mettere mano alle nostre fragilità.
Ecco come approfitta delle nostre debolezze
-Prima debolezza: il Doc crea un dubbio che annulla la nostra capacità di giudizio.
Non crediamo più a noi stessi. Non crediamo all’ evidenza. Non crediamo più se quello che abbiamo detto, visto, fatto e controllato è vero o falso. Se l’ abbiamo eseguito o no. Se è fatto bene, se abbiamo visto bene o no. Se possiamo o non possiamo fidarci di noi stessi.
Praticamente il Doc ha creato un dubbio su tutto.
– Seconda debolezza: Timore delle conseguenze.
Il Doc ci fa continuamente vedere con le immagini e le ammonizioni le peggiori fantasie e conseguenze, tutte le cose che non vorremmo mai vedere.
Il doc si comporta come un severo Super Io, come un severo genitore. ‘ Ecco quello che ti succede se…’, ‘ e se non ubbidisci ti punisco!’
La paura inconscia del docker è quella di un genitore adirato, di un genitore che mette il muso, di un genitore che rimprovera. Questa è una storia che si ripete: timore delle conseguenze e voglia di far vedere che siamo dei ‘bravi bambini’.
– Terza debolezza: “Obbligo di rispondere, discolparsi e dimostrare che non è vero l’accusa che viene rivolta”.
Chi mi obbliga a rispondere? La lealtà? Ma ho a che fare con un avversario sleale, calunniatore, approfittatore, che non rispetta le regole. Di fronte a un avversario sleale non sono tenuto a rispettare certe regole.
Quindi posso anche non rispondere, discolparmi e non dimostrare niente.
– Quarta debolezza: Una brava persona fa tutto quello che gli viene detto.
Se riceve un’accusa, il docker sente che deve dimostrare il contrario.
Per questa debolezza vale la risposta precedente: Vale la pena fare la brava persona di fronte a questo tribunale così ingiusto?
– Quinta debolezza: Il nostro pensiero.
Il pensiero e la paura di credere ed essere considerati l’ opposto di quello che siamo. Esempio:
Sei una brava persona, ma hai pensieri malvagi? Sei pericoloso!
Sei eterosessuale, ma ti accusa di essere un gay/una lesbica.
Ti accusa di essere un sacrilego/Un blasfemo/ , invece sei una persona devota, ecc. ecc.
Ma fare affidamento al nostro pensiero non sempre è una cosa positiva. Noi crediamo ciecamente ai nostri pensieri e siamo convinti che se è passato qualcosa per la mente è pura realtà, perché il pensiero lo fa per il nostro bene. Questa è una credenza errata, frutto dell’automatismo del Doc.
Chi l’ ha detto che dentro di te c’è un essere malvagio, un irrispettoso o un ribelle un sovversivo ?! Può darsi che invece di un Mister Hyde perfido, c’è solo un cagnolino arrabbiato o uno spiritello che si diverte a fare scherzi innocui!
– Sesta debolezza: Obbligo di risolvere questo doc.
Disagio a convivere con questi problemi irrisolti. Necessità di chiudere al più presto questa faccenda.
– Settima debolezza:Ruolo Up/down.
Il docker si sente in posizione down rispetto al DOC, in posizione inferiore, subordinata.
Ottava debolezza: Responsabilità
Molte persone affette da DOC pensano di essere i soli responsabili per gli accadimenti negativi.
Circostanze sfavorevoli, la sfortuna, la inevitabilità di un evento o il ruolo di altre persone, non sono prese in considerazione o non vengono accettate.
Perchè non riesco a vincere un Doc ? Cosa compromette le nostre certezze e diventiamo schiavi del Doc?
Prima credenza:
Il solo fatto di avere avuto certi pensieri fa sentire già colpevole.
Il solo fatto di averlo pensato scatena la paura.
Scatta il pungolo: “ E se…? Non sia mai! Devo evitarlo!”
Seconda credenza : Ci sono dei Comandi e delle Disposizione a cui deve attenerti e obbedire:
1) Una persona per bene NON DEVE MAI avere certi pensieri.
2) Per sentirmi sicuro/sicura NON DEVO avere nella mente certe cose.
3) NON POSSO/NON DEVO ritenermi più una persona rispettabile dopo che mi è passato in mente un tale pensiero!
4) Devo avere SEMPRE la certezza che non ho pensato certe cose.
Risposta alla disposizione N° 3
Se il pensiero è sopraggiunto da solo, all’ improvviso e io non ho avuto gioia della sua presenza, io non ho nessuna colpa.
Perchè devo punirmi ?
Spiritello: ‘Come? Tu hai avuto un pensiero così brutto e terribile e non vuoi punirti? Ma sei irresponsabile?’
Tua risposta: ‘ No. Io non ho chiamato quel pensiero. Non l’ ho desiderato e non ho nessuna motivazione a metterlo in atto’.
Spiritello: ‘Tu non puoi rispondermi in questa maniera spavalda. Tu non ti rendi conto di cosa hai pensato!!’
Tua risposta:’ Io rispondo in maniera spavalda? Sei tu che stai mi trattando in modo da farmi sentire colpevole!’
Queste risposte sono inutili, perché dirette ad un automatismo mentale. Una risposta efficace è la NON RISPOSTA e l’ assenza di paura.
Quale abilità è mancante o viene neutralizzata?
Come abbiamo osservato è veramente difficile guarire da un disturbo ossessivo.
Il docker è prigioniero della sua mente. Il Doc ha neutralizzato le difese, messo con le spalle al muro e costretto a
difendersi continuamente da accuse ingiuste e false.
Lo stato di paura regna sovrano.
Sulla base di queste ansie e paure è costretto a ricercare rassicurazioni, evitamenti e compulsioni.
La paura e le rassicurazioni sono il carburante di questo automatismo mentale chiamato Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC).
Per uscire dal Doc bisogna evitare di farci risucchiare, evitare di entrarci ed evitare l’ automatismo.
Quindi evitare le ricerche di rassicurazioni.
Le compulsioni e le rassicurazioni hanno solo un effetto temporaneo, funzionano poco e soprattutto tengono in vita l’ automatismo.
Cosa fare?
C’è uno schema mentale profondo che ha bisogno di questi sintomi. ( Ecker B., 2012)
Quindi non dare importanza alle accuse del Doc. Non avere paura delle conseguenze, anche se si hanno in mente certi brutti pensieri. Lo so so che è difficile.
Ma questi pensieri sono come bombe disinnescate: gridano forte, ma non hanno il potere di spingere a far male.
Bisogna credere nella nostra capacità di giudizio, e recuperare la fiducia in noi stessi.
Il sentirsi in diritto di avere fiducia e credere in noi stessi permetterà di guarire, di maturare e liberarsi dalle grinfie del disturbo ossessivo.
Bibliografia:
Bruce Ecker, Robib Ticic, e Laurel Hulley-Unlocking the Emotional Brain: Eliminating Symptoms at Their Roots Using Memory Reconsolidation. 2012
Perchè mi ammalo di ossessioni
7 modi infallibili per liberarsi dalle grinfie di un DOC. Sistemi collaudati
Biagio Monteleone dice
Salve dottore, è da un annetto circa che soffro di un disturbo ossessivo compulsivo che se faccio qualcosa che a me piace, tipo studiare, fare il mio lavoro e provare a coltivare delle passioni, tipo vorrei praticare la pratica apistica o studiare per prendermi una laurea, sono fissato che non la faccio per me e che lo faccio contro persone a me care che purtroppo non ci sono più. Io non so più che pesci prendere ma è un disturbo ossessivo compulsivo che mi tormenta e non riesco a toglierlo in nessun modo. Ogni momento a ribattere che lo faccio per me e contro questi brutti pensieri ma è un assillo contunuo. Ne ho avuti di pensieri ossessivi compulsivi, e sono riuscito a domarli ma c’è questo è quello che mi sta dando parecchio del filo da torcere.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Biagio, non hai scritto la tua età.
Il tuo è probabilmente un Doc. Questo disturbo spesso si basa sulle nostre insicurezze e sul senso di colpa.
Il doc può diventare talmente invasivo che, ogni cosa che si fa, c’è una voce interna che grida che non va bene. E’ un tormento.
Come hai letto nell’ articolo, il Doc va ad annullare ogni possibilità di soluzione, imprigionandoci nel disturbo.
Ti consiglio di fare terapia con un terapeuta specializzato nella cura del disturbo ossessivo compulsivo.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Roberta dice
Ho una forma di Doc da contaminazione che diventa sempre più complessa e bizzarra nei pensieri e dubbi che mi appaiono nella testa…a tal punto che mi chiedo come si possa essere certi che sia Doc e non invece ricordi derivanti da personalitá multiple? E se i dubbi non fossero dubbi ma ricordi di azioni commesse da altre personalità? Se la paura di aver fatto cose pericolose e non ricordarlo fossero reminiscenze di ricordi? In fondo dubbi tanto strani possono apparire nella testa senza che vi sia in essi un fondo di verità? Senza che provengano da azioni realmente commesse?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Roberta, da quello che scrivi si può intuire un Doc da contaminazione.
I dubbi che tu scrivi su fantomatiche personalità multiple, sono tutte paure del Doc.
La paura di non avere il controllo crea l’ansia, questa rafforza la paura di contaminare.
La paura e l’ ansia sono il carburante del disturbo ossessivo.
Il mio consiglio è quello di intraprendere al più presto una terapia, non per il pericolo, ma per evitare di continuare
a soffrire. Va bene?
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Roberta dice
La difficoltà nel discernere tra dubbio e realtà deriva da una complessità via via maggiore che i miei pensieri intrusivi hanno acquisito. Mi spiego…il mio Doc é iniziato con una semplice esigenza di lavarmi spesso le mani dettata da un senso di fastidio e da una costante percezione di sporco. Bene, fin lí era un Doc da manuale e riuscivo a comprendere che si trattasse di DOC. I miei dubbi sulla presenza di altri disturbi o comunque sul carattere veritiero dei miei pensieri derivano dal fatto che i meccanismi mentali che attanagliano la mia mente sono diventati molto piú complessi. Ad esempio il Doc aggressivo compare in maniera maggiore nei momenti in cui mi sento nervosa o arrabbiata o quando provo sensi di colpa e temo di poter mettere in atto il contenuto delle ossessioni per autopunirmi. Allora mi chiedo: é possibile?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Roberta,
secondo la terapia della coerenza i sintomi del Doc non devono preoccupare per il loro contenuto. Essi sono una difesa e un allarme
per paura di fare qualcosa di catastrofico e inaccettabile. Ma il pericolo non è questo. Con la terapia si parte dal sintomo e a ritroso si va
nel passato a cercare la motivazione di questi pensieri.
Tu hai scritto:”… il Doc aggressivo compare in maniera maggiore nei momenti in cui mi sento nervosa o arrabbiata o quando provo sensi di colpa e temo di poter mettere in atto il contenuto delle ossessioni per autopunirmi“.
Quando sei nervosa o arrabbiata c’è ansia, questa è il carburante del Doc, per questo ti viene la paura.
Cosa fare? La terapia.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Alessio dice
Salve dottore non so se faccio bene a scrivere qui visto che sto già facendo un percorso però non c’è la faccio più credo di soffrire del doc omosessuale lo so perché a me mi sono sempre piaciute le donne e tutto ora la mia testa dice di no ma io sono convinto di questa cosa sono esausto solo al pensiero di pensare di essere omosessuale mi sale un ansia incredibile sono esausto
Tutto iniziato con delle ossessioni con una persona dove lavoro diciamo che questa persona mi è stata vicino perché io non ho avuto un padre e quindi diciamo lui mi ha dato consigli da padre e diciamo che è iniziato tutto lì io non sono omosessuale io amo le donne ma perché mi vengono questi dubbi sono esausto dottore non c’è la faccio più come posso rimediare a questa cosa io non sono e non voglio essere omosessuale mi sono anche fatto delle prove sul porno omosessuale ma nessuna reazione e allora da dove viene questa cosa io amo una ragazza e questa ragazza non ama me forse è per questo non so
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Alessio, come più volte scritto riguardo a questo argomento, la paura e l’ansia dell’ omosessualità
è indizio di un Doc.
La riconoscenza che porti verso quella persona che ti è stato vicino, verso cui sei grato dei consigli e vicinanza, non ha nulla a che vedere
con la tua paura dell’ omosessualità. I dubbi, le ansie e la paura fanno parte del Doc. Una persona attratta da persone dello stesso sesso accetta
questo orientamento. Chi ha il Doc non accetta, ha ansia e paura. Per uscire da questo Doc è bene rivolgersi a uno specialista, con orientamento
terapia della coerenza.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Marco dice
Salve dottore io ho 21 anni e da ormai 4/5 mesi soffro di questo disturbo non so come uscirne, non dormo più la notte per questi pensieri non capisco cosa sono oltre tutto non riesco a controllarli e non li voglio pensare non so che fare, sto impazzendo davvero.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Marco, ho risposto al tuo precedente messaggio.
Dott. M. Di Nunzio
DAVIDE CAMPAGNOLO dice
Buongiorno dottore, sono Davide. Ho 25 anni e da un paio di anni sono in cura presso un equipè per la risoluzione dei DCA. Spesso mi capitano pensieri ossessivi di controllo verso il cibo che mi “obbligano” a pesare, fotografare e a pensare ossessivamente al cibo ed alle quantità, causandomi forte ansia e disagi. A volte non so davvero come reagire perchè in preda a sconforto e ansia.
Volevo chiedere un consiglio da parte sua per tentare di superare questi momenti tormentosi.
Un saluto cordiale, Davide.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Davide, questo tuo Doc ti crea fastidio e sofferenza vero?
Da quel poco che hai scritto, sembra un Doc da Controllo.
Segui i consigli dell’ equipè specialistica in maniera precisa, ma non ossessiva.
Se il tuo problema è ‘l’ossessione’ cerca uno specialista nella cura del disturbo ossessivo.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Marco dice
Salve, ho 21 anni e penso di soffrire di doc da ben 5 mesi ogni giorno che passa i pensieri negativi si fanno sempre più sentire non so cosa fare, sono disperato e sopratutto spaventato, non capisco cosa mi stia succedendo questi pensieri non li voglio entrano dentro la mia testa da soli e non so come uscirne qualcuno che mi sappia dire cosa fare?
STO IMPAZZENDO!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Marco, scusa il ritardo della risposta.
Da queste poche cose che hai scritto non si può capire bene il tuo problema.
In base ai pensieri intrusivi sembra un Doc.
Il mio consiglio è contattare un terapeuta. Non aspettare, non serve soffrire inutilmente.
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Marco dice
Salve dottore ma quindi i pensieri che si hanno con il DOC non sono reali sono solo la nostra immaginazione, oppure mi sbaglio?
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Marco. Questi pensieri sono sintomi del Doc.
Secondo la teoria della terapia della Coerenza, anche se sono fonte di sofferenza e disagio essi hanno una funzione importante.
Essi hanno una funzione. La loro funzione è un messaggio e una difesa.
Non conta, quindi, il loro contenuto.
Un saluto,
Dott. M. Di Nunzio
Nicola dice
Buonasera dottore, sono un ragazzo di 18 anni ed è da ormai 2 anni che soffro di doc (da poco dopo che è venuto il covid in Italia). Ciò è nato da quando ho perso una parente. Il suo decesso mi ha portato ad avere paura della morte e in particolar modo della malattia che l’ha portata via. Questa paura col tempo però è stata sostituita da un’altra paura, che a sua volta è stata rimpiazzata da un altro mio terrore. In questi due anni ho avuto e continuo ad avere alti e bassi, periodi in cui proprio non riesco a resistere al doc e altri in cui lo ignoro facilmente. La cosa di cui volevo parlarle però sono i “segnali”, mi spiego meglio: quando mi arriva il pensiero ossessivo e io non metto in atto il rituale che mi dice di fare, prendo ogni cosa che accade intorno a me come un segnale che mi avverte di fare quello che mi dice il doc per non pagarne le conseguenze. Cerco di ignorare anche loro ma spesso è difficile
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Nicola, da quello che scrivi mi fa capire che hai vissuto e stai vivendo un trauma.
Stai cercando di fronteggiare questo stress, che ora si è trasformato in Disturbo ossessivo compulsivo.
Nicola, non è questo il modo di affrontarlo. Cerca un aiuto professionale.
Cerca un terapeuta esperto, che con la terapia EMDR e altri metodi ti aiutano a curarti.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Giorgio dice
Buongiorno Dott,ho 40 anni sto facendo una terapia cognitiva ormai da 4 anni,iniziata per la fine di una storia,proseguita per un lutto ,e attualmente per un tradimento subito.
Le prime due superate ,il terzo problema non del tutto perché la persona che frequentavo era manipolatrice ed io ne sono caduto in trappola.
Al di là di questo, sono i pensieri intrusivi e ossessivi e negativi che mi tormentano e che mi portano continuamente nel passato o nel futuro mai nel presente.
Quello che chiedo è se veramente il percorso che sto facendo sia adatto a me, premetto che la dott.ssa è umanamente il top , però nei nostri incontri avviene sempre lo stesso copione, cioè io che butto fuori le paure e le paranoie e per un po’ di gg sto bene e poi ritornano ed io torno in terapia e avanti così…
Io sento tanti parlare di esercizi che il terapeuta gli fa fare ,a me non è mai successo..e questo mette in dubbio la valenza della terapia..
Giorgio
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Giorgio, in effetti 4 anni è un po’ troppo per una terapia cognitiva. In base ai problemi che descrivi
(fine di una storia, lutto e un tradimento) sarebbe stata più efficace una terapia EMDR.
Da quello che dici (“pensieri intrusivi e ossessivi e negativi che mi tormentano e che mi portano continuamente
nel passato o nel futuro mai nel presente“), e ancora (“…sento tanti parlare di esercizi che il terapeuta
gli fa fare,a me non è mai successo..e questo mette in dubbio la valenza della terapia…“),
andrebbe bene La Mindfulness e la terapia ACT. Tutto questo non hai ricevuto? Visto la mancanza di risultati hai
ragione ad avere dei dubbi. Quindi fai le tue considerazioni.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Martina dice
Salve dottore, sono una ragazza che le ha scritto mesi fa e grazie alle vostre spiegazioni a volte riesco a gestire molto bene i miei doc. Ultimamente ne sto avendo molta difficoltà e inizio a stare male e vorrei porre fine a tutti questi dubbi e sofferenze. Tutto ciò è causato dall’alternanza del doc sentimentale e del doc omosessuale, che a volte riesco a gestire bene ed altre no ma a questi subentra un’altra paura che mi spaventa tantissimo cioè quella di poter malauguratamente provarci con un conoscente o che io provi dei sentimenti per lo stesso ma che poi “verificandolo” non è così ma il mio cervello mi manda segnali in cui mette in dubbio la mia relazione o il mio amore per il mio fidanzato, quando poi io amo solo lui. Beh questo è un altro mio problema che vorrei risolvere definitivamente e vivere serenamente la mia relazione. Grazie per avermi ascoltato
Dott. Mario Di Nunzio dice
Martina, grazie a te per avere scritto e per avere ascoltato i miei consigli.
Spesso un docker può avere più di un doc. Nel tuo caso stai vivendo ” l’alternanza del doc sentimentale e del doc omosessuale, che
a volte riesco a gestire bene ed altre no…“.
Nel tuo caso hai scritto che si sta aggiungendo un altro: “… a questi subentra un’altra paura che mi spaventa tantissimo
cioè quella di poter malauguratamente provarci con un conoscente o che io provi dei sentimenti per lo stesso…”
Ma nonostante il tuo amore per il tuo fidanzato, il Doc ti fa vivere dubbi che non ti fanno vivere serenamente
la tua relazione.
Martina, non preoccuparti, la tua relazione è solida. Il problema sono le tue ossessioni che non ti danno tregua.
Perchè non fai una terapia per sedare questo turbamento dell’ animo?
Purtroppo il Doc non passa da solo; può attenuarsi, ma può tornare anche a distanza di tempo.
La terapia della Coerenza risolve il disturbo ossessivo in maniera molto soddisfacente. Vedrai che non ti
pentirai di avere investito il tuo tempo e denaro.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Heli dice
Salve ,
Ho 30 anni e da quando ne ho 17 ho iniziato a soffrire di doc.
All epoca , dal nulla durante una serata fra amici e con il mio ex ragazzo mi affioro’ un pensiero: e se provo attrazione per quella ragazza?
E da lì è iniziato il calvario
Mesi e mesi a piangere, non dormire , perdere chili, avere attacchi di panico
Ero certa di amare il mio ragazzo ma i pensieri mi tormentavano
Pensavo di provare attrazione per qualsiasi donna , per provare schifo totale al pensiero.
Non ho messo mai in dubbio i sentimenti che provavo ma i pensieri erano assillanti e il malessere totale .
Trovai un bravo psichiatra che mi aiutò ad uscirne, sia dal doc da relazione che dal doc sulla pulizia, mi lavavo le mani mille volte al giorno.. e questa cosa mi è rimasta ma in modo meno invalidante ..
Ho avuto anche la forma di doc in cui dovevo continuamente pregare ( doc religioso ) per scongiurare che una presenza maligna si palesasse.
E in ogni relazione ho sempre avuto il doc da relazione
Ora purtroppo sta attaccando anche la mia attuale relazione
Da quando mi sveglio a quando vado a dormire i pensieri sono i seguenti non stop : e se fossi lesbica ? A volte penso di provare attrazione per poi smentire la cosa mentalmente dopo un po ed essere assolutamente convinta di essere etero e addirittura ridere del dubbio precedente
In tutto questo non metto mai in dubbio l amore nei confronti del mio ragazzo
Ma c è un ma , cerco di uscire il meno possibile , perché ogni volta che vedo un un’uomo parte il pilota automatico e i seguenti pensieri : ah , l’hai guardato , quindi provo attrazione, quindi potresti tradire, e mi sento male ogni volta , specie quando il mio ragazzo e li di fianco a me
So che è colpa del disturbo, ma vivo con questi pensieri e a volte mi sento una falsa..
Ora sta attaccando anche la sfera sessuale, da premettere che questo disturbo si è ripresentato ed è diventato invalidante da qualche mese e che mi sta annientando
A volte , cerco di non pensarci e sminurilo ma la mia sicurezza non dura mai tanto e risprofondo nei pensieri
Quello che mi succede è che da qualche settimana, vivo il sesso con ansia perche mi è capitato che mi venissero in mente altri ragazzi durante l atto ( non mi appare la loro faccia in mente o niente di che e tantomeno li desidero e anche quanto succede sento di amare solo il mio ragazzo )e che non farei mai una cosa del genere
Mi è successo anche stasera
Ho approcciato il mio ragazzo e stavo pensando solo ed esclusivamente a fare l amore con lui
È cosi è stato per un po , poi all improvviso , mi è venuto in mente un ragazzo che ho visto oggi in un negozio , era di bell aspetto ma non ci farei mai nulla perche amo il mio ragazzo ed è l unico che mi piace veramente.. da quando ho lasciato il negozio non ho fatto che rimuginare( e se dovesse capitare di rivederlo provo attrazione?
E se qua e se la ) e poi l ansia: e se mentre faccio l amore con io mio ragazzo mi viene in mente ?
E cosi è stato alla fine del rapporto
Che stava andando benissimo finché non mi è venuto in mente
E quando ho pensato a quell altro mi è sembrato di provare più piacere
E da lì il mio cervello è andato in tilt
Ho iniziato ad andare in panico, la mia mente ad analizzare ogni mia sensazione, ad irrigidirmi e ha bloccare il piacere per paure che fosse dovuto al pensiero dell altro ..
E così è sembrato fosse per qualche istante
Ma sentivo sempre e solo amore per il mio ragazzo
Questi tipo di pensieri e sensazioni le ho avute anche nelle altre relazioni
Amavo sempre il mio fidanzato ma pensavo di essere attratta da un altro ad un certo punto e dal nulla
Ho questo tipo di pensieri, ma poi so che se mi dovessi trovare nella situazione di poter tradire, so che non lo farei perché amo davvero il mio ragazzo
Però i pensieri ci sono , tutto il tempo
Vivo con il mio ragazzo e mi sento una falsa quando succede
Da premettere che dopo aver fatto l amore son scappata in doccia a piangere per aver avuto quei pensieri e per pensare di essermi eccitata al pensiero dell altro
Da premettere che amo il mio ragazzo e non lo tradirei e voglio condividere la mia vita con lui
Ma ho dti pensieri e non so che fare per farli smettere
Pensa mi debba davvero sentire in colpa ?
O le sensazioni fisiche sono solo frutto dell ansia?
Ho una relazione meravigliosa e voglio tornare a qualche mese fa quando non avevo questi pensieri
Perché amo il mio ragazzo da morire e voglio stare con lui per sempre ma ho bisogno di uscire da questo incubo
Lei che ne pensa? Sono solo paranoie e le sensazioni fisiche frutto dell ansia?
Grazie mille
Cordiali saluti
Dott. Mario Di Nunzio dice
Già dato una risposta.
Heli dice
Scusi non riesco a visualizzare la risposta
Grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Io non ho trovato nessuna tua richiesta. Per questo non c’è stata nessuna risposta.
Un saluto. Dott. Di Nunzio
Heli dice
Scusi , il mio messaggio è il primo della lista ( quello lungo a nome Heli )
Lo vede ?
Grazie
Dott. Mario Di Nunzio dice
Heli, c’è stata un po’ di confusione. Non riuscivo a trovare il tuo messaggio.
Vengo subito al sodo. Il tuo è un disturbo ossessivo. Si è manifestato in diversi modi. Ora è la volta del Doc relazionale. Tutto quello che ti passa in mente è solo un automatismo, come spiego negli ultimi miei articoli, per cui non dovresti preoccuparti e nè dare retta a quei pensieri. So che non è facile, per questo ti consiglio di iniziare un percorso terapeutico con un terapeuta esperto nella cura del Doc. Non c’è altro sistema. Ok? Ti saluto
Dott. M.Di Nunzio
Anonimo98 dice
Buonasera dottore. Non voglio annoiarla di nuovo con la mia storia, l’ho già scritta qualche mese fa descrivendo un po’ la mia sensazione. Per farla breve, ho iniziato a soffrire di questi pensieri da un giorno all’altro e mi hanno provocato una sofferenza terribile. Credo di aver superato la fase peggiore e ho capito che ora, anche se a volte si cade, è più facile e soprattutto più veloce rialzarsi e ricominciare. Le volevo solo chiedere una cosa. È normale che a volte anziché sorgere sotto forma di dubbio o di domanda , i pensieri arrivino come delle sentenze “ non lo vuoi più, non c’è niente da fare ormai” e alterare le emozioni vere ? È normale inoltre aver paura di incontrarlo per timore che si possano verificare delle prove ai pensieri, come se non volessi starci e poi invece stare bene con lui al momento stesso?Lei pensa che, al di là di questo problema, sia normale dopo 6 anni di relazione stare bene con lui/lei ma non sentire più quelle farfalle e quella testa tra le nuvole ? Arrivata a questo punto del mio percorso a volte mi ripeto che è del tutto disfunzionale farmi questi complessi, se stiamo bene insieme. Penso sia normale che il rapporto cambi nel tempo, così come anche le sensazioni. Ultima domanda, è normale che ancora non abbia raggiunto una sicurezza a riguardo e non abbia eliminato del tutto questi pensieri ? Basta poco per farli riaffiorare.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Anonimo98, il doc si regge sull’ ansia e su un carattere insicuro.
Va a colpire le cose e gli aspetti della vita che teniamo di più.
Hai scritto: “…se sia normale dopo 6 anni di relazione stare bene con lui/lei ma non sentire più quelle farfalle e quella testa tra le nuvole ? Arrivata a questo punto del mio percorso a volte mi ripeto che è del tutto disfunzionale farmi questi complessi, se stiamo bene insieme.”
Dopo 6 anni penso che le farfalle sono volate via. Rimane ( o dovrebbe rimanere ) solo un normale rapporto in cui si sta bene insieme, senza pretendere
romanticismi e aspettative esagerate. Il rapporto e le sensazioni cambiano nel tempo, diventando qualcosa di più maturo.
Va bene?
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Arianna dice
Dottore è normale, se si soffre di questi pensieri, testarsi continuamente ? Immaginare che il mio ragazzo mi dica andiamo insieme da qualche parte una settimana e mi sento ansiosa e agitata ? È possibile che i pensieri possano influire e alterare le mie sensazioni ? La prego mi aiuti
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve Arianna, hai scritto veramente poco. Non è sufficiente per darti qualche consiglio.
Insomma vuoi dire che hai immaginato che il tuo ragazzo ti diceva di andare con lui per una settimana… e tu
hai provato ansia e agitazione? Non hai fatto bene perchè hai programmato la tua mente a reagire con ansia e agitazione.
Invece dovevi immaginare tranquillità e sicurezza, qualunque risposta tu volevi dare al tuo ragazzo.
Alla tua domanda :”È possibile che i pensieri possano influire e alterare le mie sensazioni ?” La mia risposta è Sì, certamente.
Se i tuoi pensieri sono positivi influiscono positivamente sulla tua psiche.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Coraggio! dice
Dottore scusi se la importuno. Sono sempre io. Ho lasciato psicoterapia e riprenderò a breve,nel frattempo ho bisogno di “tamponare”. Devo rientrare con molta probabilità all’università,in quanto le lezioni riprenderanno in presenza. Questa possibilità mi mette ansia,perché nella stessa sede c’è anche il mio ragazzo. Inizialmente la cosa mi rendeva super felice,da quando ho avuto questi pensieri mi spaventa. Ho paura. Mi chiedo sempre “se lo vedo più spesso e mi annoiassi e i miei pensieri fossero veri ?” “Perché non sono felice all’idea di andarmene,non voglio stare con lui ?” Un mare di perché. Che devo fare per affrontarlo con serenità ,uno dei periodi più belli della mia vita ? Che poi premetto che le mie sono tutte paure,mentre sto con lui poi sto bene e quasi i pensieri si assolvono. Grazie!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno ‘Coraggio’.
Come mai vuoi tamponare con me? La tua terapeuta non ti aiuta per i momenti di distacco temporaneo?
Mi stai dicendo che hai ansia per il rientro all’ Università e per la presenza del tuo ragazzo, vero?
Fuggire non serve a nulla. Con la tua ansia dai solo una pessima informazione alla tua mente. Questa osserva il
tuo stato psicologico, ti vede in stato d’emergenza e per difenderti fa scattare un automatismo sotto forma di pensieri ossessivi.
Bisogna riprogrammare. Non devi mostrare più preoccupazioni per quei pensieri che ti suscita la presenza del tuo ragazzo.
E’ necessario convivere con certi pensieri. Tu hai scritto: “se lo vedo più spesso e mi annoiassi e i miei pensieri fossero veri ?” “Perché non sono felice all’idea di andarmene,non voglio stare con lui ?”
Come fanno le persone senza Doc in una situazione simile? Vivono il disagio, ma non lo combattono. Si distraggono e non ci pensano.
Ok? Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Coraggio! dice
Purtroppo la mia psicoterapeuta ha gravi problemi in famiglia,che stanno degenerando. Era previsto di dover riprendere già il primo settembre,ma non è stato possibile. È “offline” ultimamente. Le posso garantire che le sue parole mi aiutano a farmi forza. Ha ragione,devo affrontare la situazione e provare indifferenza nei confronti di questi pensieri. Cercherò di fare il possibile affinché accada. A volte mi butto giù,ho paura che pur sopportando questi dubbi/pensieri,il futuro con il mio partner sarà compromesso o non sarà totalmente sereno come speravo. Sa,le confesso che ho sempre amato immaginare una famiglia,una vita accanto a un affetto. Ora l’idea mi spaventa.. Oggi le vicine mi dicevano “cara,questa relazione ti rende e ti renderà infelice ,devi risolvere il problema”. L’altra parte di me,quella razionale risponde “non è vero è solo nella tua mente,l’amore cambia nel tempo ma il sentimento c’è”. Non mi prenda per matta,ma le assicuro che questa disputa è presente e mi fa soffrire un tale possibile immaginario. È tutto normale ? Ce la farò a non avere più dubbi e superare tutto questo ? Grazie,per tutto. Il vostro è un mestiere coraggioso è bellissimo!
Dott. Mario Di Nunzio dice
‘Coraggio’, se la tua terapeuta non può più seguirti devi trovare un altro che ti possa aiutare.
Dal Doc raramente si esce da soli automaticamente.
Per un aiuto leggi questo articolo:https://www.psicologodinunzio.com/come-difendersi-dal-disturbo-ossessivo-compulsivo-da-relazione/
Un saluto.
Dott. M. DiNunzio
Coraggio! dice
Dottore la informo che riprenderò psicoterapia lunedì. Mi impegnerò al massimo per superarlo. Va un po’ meglio in questi giorni anche se non smetto di analizzarmi quando torno da un’uscita con lui. So bene che questa è una cosa inutile e se sono condizionata da pensieri non ha senso testarmi. So che è un atteggiamento che peggiora i pensieri,ma a volte è più forte di me.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Coraggio, Buona terapia.
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Coraggio! dice
Salve dottore. Innanzitutto grazie per questa pagina,le assicuro che chiarisce delle cose fondamentali. Ho 20 anni,una bellissima famiglia,un trascorso familiare sereno,sono fidanzata. All’età di 14 anni sono venuta a conoscenza della malattia autoimmune di mia mamma(per fortuna tenuta in maniera ottimale sotto controllo). All’inizio ho sofferto ed ero spaventata,ma vedendo il suo stato fisico mi sono tranquillizzata con il tempo. L’ho accettato,anche se mi ci è voluto del tempo. All’età di 16 anni mi sono fidanzata,con un ragazzo splendido. La mattina mi svegliavo con un pensiero felice ed era la presenza del mio ragazzo. Qualsiasi cosa andasse “storta” ero tranquilla all’idea di averlo accanto. Lo scorso anno ho avuto vari episodi di ipocondria,ero convinta di essere malata,nonostante i vari controlli medici mi sentivo in continuo allarme. Ricordo di essermi sentita strana anche il giorno della morte di Nadia Toffa. A dicembre il mio ragazzo parte per un viaggio e ci sentiamo poco e niente. Inizio a stare male,a sentirmi preoccupata. Non avevo paura che mi tradisse,ma che gli capitasse qualcosa. Anche perché doveva prendere l’aereo e io ho una terribile paura di questo mezzo. Ho pensato tra me e me,quando tornerà sará tutto ok. Al suo rientro ho continuato a star male,a sentirmi agitata di continuo. A questo si aggiungeva tachicardia,nodo in gola,paura generale. Sembrava andar meglio quando una mia amica mi racconta di dubbi patologici riguardo la sua relazione. Inizia a descrivere tutti i suoi pensieri,in un primo momento ho ascoltato con distacco. Quasi tra me e me ho pensato “cavolo,menomale che io non ho questo problema”. Dopo qualche giorno ricordo di aver guardato il mio ragazzo e mi sono chiesta “ma lo voglio davvero ?” Lì per lì ho detto “certo,ma che domande!” Con il passare dei giorni però la domanda diventava incessante,quasi un tormento. “Ma sei sicura? Lo vuoi davvero ?” Poi sono passate a delle affermazioni,del tipo “non lo ami. Dovresti raccontargli tutto. Sei una brutta persona,non lo lasci perché non hai coraggio”. Quando stavo con lui però stavo così bene,allora ho deciso di mostrare indifferenza nei confronti di questi pensieri e conseguentemente nei confronti delle sensazioni. Non sono uno psicologo,ma ho capito di dover utilizzare questo atteggiamento perché con lui tutto si placava,senza di lui i dubbi tormentavano. E ho capito di essere molto fragile e vulnerabile. Io so perfettamente che le relazioni,soprattutto a lungo termine ,cambiano nel tempo e l’amore assume vari stati. Ma la presenza di questi pensieri è bruttissima. In questi mesi erano quasi andati via,fino a che pochi giorni fa ho avvertito dell’ansia mentre ero con lui ed è stata la scintilla che ha fatto rifiorire i pensieri. Vorrei sapere se ciò che ho fatto fino ad ora è giusto,vorrei il parere di un esperto. Se possa trattarsi di doc. Qualcosa mi dice che i miei pensieri non sono veri,ecco perché scrivo qui. Io con lui mi diverto,mi tranquillizzo,ridiamo e scherziamo. Mi fido di lui. È un rapporto bello che non voglio rovinare. Inoltre in questi giorni mi è venuta la paura che possano essere presenti sempre questi pensieri e mi impediscano di creare un futuro con lui. Grazie per l’attenzione,lei nel suo piccolo aiuta tuti noi. Mi firmo così,coraggio. Perché spero di trovarlo e superare tutto questo,credendo e fidandomi di me stessa.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Coraggio. Hai voluto firmarti in questo modo? Devo chiamarti così? Ok.
Da quel poco della tua storia che hai riportato, sembra essere un disturbo ossessivo. L’insicurezza derivante dallo
stato di salute di tua madre, gli episodi di ipocondria e il tuo stato di turbamento emotivo generale sono elementi apportatori di
dubbi e insicurezze, che ora stai vivendo anche nella relazione col tuo ragazzo.
Hai scritto che sei molto fragile e vulnerabile. Questo stato emotivo ti costringe a legarti affettivamente in maniera esagerata. Si crea
la paura di perdere quell’ àncora di salvezza e hai così bisogno di continue rassicurazioni.
Però in questo modo non si può vivere. Rischi di rendere il rapporto asfissiante.
In questa tua condizione mandi segnali di ansia e paura alla tua mente. Questi creano un automatismo. La mente ti invierà altri pensieri dello stesso tipo ossessivo.
Lo farà fino a quando non vedrà assenza di risposte di rassicurazioni, ansia e paura.
Cosa fare?
Devi imparare ad essere più forte e sicura. Contare soprattutto su di te, sui tuoi mezzi. Se non ce la fai da sola
chiedi un aiuto professionale. Ok?
Un cordiale saluto.
Dott. M. Di Nunzio
Jonathan dice
Salve dr. Presento queste sofferenze del DOC ogni giorno e non mi fanno vivere più, opprimendo la mia mente: sentendomi confuso stanco mentalmente ogni giorno… è una schiavitù mentale e di sofferenza perché ho paura che il pensiero sconfitto possa ritornare e il DOC possa ritornare e di conseguenza mi arrivano pensieri brutti e me ne vado in ansia e impossibile a gestirli. Vorrei liberarmene una volta e per sempre, anche se li ignoro mi viene un gran mal di testa perché mi opprimono. Detesto questo pensieri, ma mi dicono che ci sono ed esistono.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Jonathan, la tua breve lettera è piena di sofferenza. Stai soffrendo per i pensieri e immagini che ti propina il Doc.
Vorresti liberartene, ma non sai come fare. Ti senti impotente, Vero?
Jonathan, perchè non chiedi un aiuto e ricorri ad una terapia? Da solo è impossibile uscirne.
E’ inutile aspettare, non credi?
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
IbeliveICan dice
Grazie mille dottore per la sua risposta, ha egregiamente descritto chi sono pur non conoscendomi affatto. Una persona che ama la vita ma allo stesso tempo vive nella prigione delle sue ansie e preoccupazioni. Certo, ha ragione quando dice che dovrei lavorare subito per creare i tasselli che comporranno un giorno il futuro che spero di avere, e ce la metterò tutta per farlo. Come lei ben saprà spesso però non è facile, l’ansia è un motore difficile da spegnere, così come i pensieri. I pensieri vanno e vengono, magari in momenti dove siamo estremamente felici e non vorremo proprio ci fossero, o in momenti in cui siamo stanchi, nervosi e vulnerabili facendo crollare ogni certezza e credenza che avevamo di noi stessi, pur non avendo nulla a che fare con chi siamo e la nostra persona. Ho letto le sue parole e preso il bello che è nascosto in esse: prendere consapevolezza di se, dei propri sogni, di chi siamo, e delle persone che amiamo, non lasciandoci più andare al vortice del “e se..”. Non è certo affatto facile, immagini e pensieri sono automatici e come ha ben detto lei, una volta che lasciamo spaventarci dalle stesse, esse ricompaiono come se avessimo impostato una sveglia, presentandosi sotto svariate forme: parole, pensieri, frame improvvisi e continui. Ecco quello che volevo chiederle è se secondo lei pratiche come lo yoga e la mindfulness sono davvero così benefiche. Inoltre per chi magari non ha l’abitudine di mettere in atto azioni volte a scaricare l’ansia, ha qualche altro consiglio da dare? Ho letto ad esempio che storpiare un pensiero ridicolizzandolo può spesso alleggerire l’ansia e la paura che ne consegue. La ringrazio ancora con un carissimo saluto!
Dott. Mario Di Nunzio dice
Ciao Monica, grazie per l’ apprezzamento.
Vengo subito al sodo. Tu stai cercando di affrontare il tuo problema ossessivo con tecniche ‘Fai da te’. Non ce la farai da sola.
Quando ti dicevo di lavorare per il tuo futuro, ti consigliavo di chiedere anche un aiuto professionale, altrimenti farai solo piccoli passi
in avanti e ricadute.
Riguardo a quanto chiedevi: Lo Yoga è di poca utilità. Esercizi di Mindfulness sono molto utili.Va bene ridicolizzare e storpiare un pensiero.
Ti saluto.
Dott. M. Di Nunzio
N.B. Se vuoi puoi telefonare per avere qualche chiarimento.
IBeliveICan dice
Salve dottore,
mi chiamo Monica. Le dicevo che certamente quello che più sconcerta e da timore è l’emozione che sussegue un pensiero, il tentativo di volerlo razionalizzare, capire, spiegare o peggio ancora cancellare perché riteniamo non ci appartenga. Forse dipende dalla considerazione sbagliata che avevamo di una certa emozione nel passato, che non appartiene a quel pensiero ma forse è l’ansia a scatenarlo, credo. La ringraziavo poiché le sue parole sono sempre molto rassicuranti, precise e concise, vanno dritte al punto e aiutano a capire meglio molte cose. Le dicevo inoltre che spesso fatico a riposare in maniera adeguata, poiché nel cuore della notte sono solita svegliarmi e avere un determinato pensiero, che sia esso di qualsiasi genere e natura (aggressivo verso chi amo o di altra natura) , questa cosa mi causa spesso sonni non ristoratori e alcune volte è facile cadere nel tranello e iniziare a dubitare di se, ad avere paura che un giorno potremmo diventare persone malvagie e spesso internet non aiuta poiché pieno di informazioni sia buone che negative, che alimentano e cibano l’ansia e la preoccupazione che ho capito essere la causa scatenante di questo continuo problema di rimuginazione. Come le dicevo io sono sempre stata un grande amante della vita, della mia famiglia che è tutto ciò che ho, delle mie amiche che rallegrano e portano gioia nella mia vita, tuttavia spesso e volentieri i pensieri vanno a toccare le corde più profonde della nostra anima e quindi le persone a cui siamo più legate o le parti di noi che pensavamo essere più solide, sopratutto quando sono sotto stress, nervosa, agitata o mi sento insoddisfatta di qualche situazione. Spesso mi è capitato anche di sognare le mie stesse ansie e i miei stessi pensieri, svegliarmi con preoccupazione e passare la giornata a pensare a quei sogni (sogni strani, spesso di natura omosessuale o quant’altro) e poi mi rendevo conto che era assurdo stare a rovinarsi la giornata per pensare a cosa ? Una cosa che era nient’altro che un sogno? Ho letto inoltre essere anche questo un cliché per chi soffre di rimuginazione continua, il fatto di sognare le proprie preoccupazioni. E allora con tanta tenacia e forza di volontà, ora cerco di accettare i miei pensieri, molto più di prima, vivendo la giornata e le piccole cose meravigliose della vita. Le chiedevo anche se è possibile che spesso ci sia chi ,come me, non attuadei rituali ma più che altro immagina le scene nella propria testa, entrando così in un circolo vizioso che ha il compito spesso scorretto di scaricare l’ansia per darci rassicurazione. Le chiedevo anche se i pensieri intrusivi possono presentarsi anche come parole sgradevoli che vanno e vengono, a volte ci assillano e destabilizzano, perché non ci appartengono, perché non le diremmo mai e perché non rispecchiano ciò che siamo. La ringrazio molto per i suoi chiarimenti e per i suoi incoraggiamenti, mi firmo IBeliveIcan perché dentro di me so bene la persona che sono, la voglia di amare che ho, il legame profondo che mi lega alle persone che amo e la voglia di ripensare a questo periodo stressante e difficile magari fra dieci anni, con in braccio uno o due figli, e un lavoro sudato e guadagnato e un marito che mi ami e rispetti, circondata dai miei affetti più importanti. Insomma, spero di ripensare fra qualche anno a questa cosa, con una vita piena di gioia e amore, con tanta più sicurezza in me stessa, che ho capito essere la causa di tanta mia sofferenza. Un caro saluto
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno Monica,
Scrivi sempre bene e descrivi in maniera molto chiara quello che provi. Vedo due ragazze in te. Una Monica aperta, solare, fiduciosa
di te stessa e del futuro. L’ altra Monica, una ragazza di 24 anni sofferente di un Doc che, in momenti diversi ha avuto manifestazioni
differenti. Il tuo Doc ha un sottofondo uguale, ma a livello sintomatologico ha avuto sfoghi diversi.
Come dicevo in una risposta passata, è scattato un automatismo, alimentato dalla tua paura.
Sei una ragazza molto preoccupata. Ti preoccupi di tante cose, dei tuoi sogni, del tuo rimuginio mentale, delle immagini e parole sgradevoli.
E altro ancora. Ma nonostante tutto sei ottimista.
Brava. Rimani così. Questo è un importante segnale che invii alla tua mente.
Quello che ti manca sono alcune abilità da imparare per fronteggiare le tue preoccupazioni.
Ma è importante non dare credito al Doc e,come hai letto nell’ articolo,
recuperare le debolezze che si serve il disturbo per legarci.
Quello che ti auguri: “so bene la persona che sono, la voglia di amare che ho, il legame profondo che mi lega alle persone che amo e la voglia di ripensare a questo periodo stressante e difficile magari fra dieci anni, con in braccio uno o due figli, e un lavoro sudato e guadagnato e un marito che mi ami e rispetti, circondata dai miei affetti più importanti“, è senz’altro possibile, ma devi fare ora un lavoro per il futuro che desideri.
Ti saluto con simpatia
Dott. M. Di Nunzio
IBeliveIcan dice
Salve dottore,
devo dire che il suo sito è stato di profondo aiuto a calmarmi e riflettere su molte cose.
Soffro di D.O.C, o per lo meno penso sia questo, da ormai due anni tra alti e bassi o forse da più . Sono giovane , in piena carriera universitaria e nel pieno della mia vita e ho sempre amato la generosità, l’altruismo, il
Bene verso il prossimo e la mia famiglia e amici. Son sempre stata quella che portava in casa sorriso, energia e armonia. Poche erano le volte in cui mi fermavo a piangere o riflettere. Eppure mi son sempre commossa per poco (una lettera per il compleanno, un pensierino carino, un film commovente o per episodi di sofferenza altrui). Due anni fa all’improvviso ho iniziato a pormi un “e se “ e da lì il circolo è iniziato risucchiando ogni sicurezza e ogni cosa bella che mi stava attorno, facendomi stare spesso male, piangendo e a volte vedendo ogni certezza crollare. Eppure erano cose che magari (alcune non tutte) alla mente mi erano già balzate, su cui prima però neanche mi fermavo a riflettere perché le ritenevo cose assurde. Colpendo sopratutto chi amavo e amo di più, in particolare modo la mia mamma, le persone a cui tengo, o ogni sicurezza e certezza che avevo di me. Son proprio cose del tutto contro la mia morale, così rigida e così impuntata o sul
Bianco o sul nero. Penso di aver vissuto questa cosa in ogni sua forma: da quello sessuale (Spesso anche immorali verso i familiari che amo e rispetto di più /senza distinzioni/ immagini di qualunque genere con ovviamente paura che quella Determinata cosa possa farmi piacere ) a quello omosessuale, aggressivo (Pur sapendo che non farei mai del male ad una mosca) e ripensandoci bene da più piccola anche a quello sulle malattie o da un po’ anche la paura di far del male a persone meravigliose come i bambini, essere una maniaca e quant’altro (io che li ho sempre amati, sono arrivata a pensare che non ne potrò mai avere, ad esserne terrorizzata per paura di chissà cosa). Son sempre stata una persona abbastanza insicura, provengo da una famiglia meravigliosa però di genitori separati in cui da bambina forse tante cose mi hanno fatta soffrire. Mi rivedo quando dice che chi ne soffre spesso è perfezionista o molto pretenzioso, effettivamente nei rapporti con amici o eventuali uomini ho sempre la pretesa che mi venga dimostrato affetto oppure di avere certezza che l’interesse sia reale (insomma che non mi si voglia solo portare a letto e poi salutare per sempre o che gli amici farebbero per me ciò che io avrei fatto per loro). Ho sempre visto soffrire mia mamma, e questa cosa mi ha profondamente ferita e traumatizzata non riuscendo quasi mai o poche volte ad aprirmi di fronte ad un uomo e sopratutto a fidarmi (non ho mai avuto una relazione stabile, perché ogni volta che arrivavo al fatto di intensificare tua conoscenze “scappavo” non fidandomi del altro, anche se fino a due anni fa non me ne sono mai posta il problema, ho sempre creduto che sarebbe arrivato anche il mio momento, con una persona che mi avrebbe amato e rispettato e non mi sono mai posta dubbi), spesso mi è anche difficile guardare negli occhi, per paura che si legga la mia insicurezza (penso sia normale però, sopratutto quando ci piace qualcuno). Nonostante il mio grande desiderio sia quello un giorno di vivere una storia da film romantico (sono sempre stata molto romantica), di avere dei figli, realizzarmi nel lavoro e costruire un po’ di quella stabilità che forse da bambina mi è mancata. Il doc colpisce proprio ciò e chi amo di più (probabilmente perché è ciò che più mi fa soffrire avere come soggetti le persone amate): spesso con immagini ( a volte cose che ho visto in film da ragazzina) altre volte con parole nella mia testa (tipo “ah potesti commettere questo atto di violenza stasera” o parole brutte verso chi amo di più) o pensieri intrusivi che non mi consentono di godermi le cose semplici e meravigliose della vita. Spesso ho paura di perdere il controllo, di essere una persona diversa da ciò che sono sempre stata, di non saper più riconoscere ciò che sono e ciò che saró. Ho letto anche che questo disturbo spesso è quello di persone malvagie o di criminali, e questa cosa ovviamente ha generato in me tanta altra ansia e preoccupazione. La cosa più assurda è che son sempre stata una persona molto ansiosa, ho avuto sempre paura per la salute dei miei cari, per la mia, o da bambina ad esempio ero sempre terrorizzata che potessero entrare dei ladri in casa e passavo le notti a girare la casa per controllare prima di dormire che non vi fosse nessuno (ovvio che una bambina di 12 anni non avrebbe potuto sventare dei ladri, ma questa cosa mi rassicurava diciamo). Quindi pensandoci forse ho avuto sempre questa base ansiolitica esagerata, ma tra le cose della vita, gli studi, e la mia forte personalità solare non ho mai avuto dubbi, non ho mai passato le notti in bianco o le giornate a tormentarmi così come sto facendo da qualche mese a questa parte ( di preciso da durante il lockdown). Se lei avesse avuto uno studio più vicino a casa mia avrei di sicuro preso in considerazione di chiacchierare con lei, le sue parole sono così rassicuranti e sincere che sembrano descrivere in ogni articolo ciò che ho vissuto in questi due anni e vivo ora che sono davvero sotto stress (avendo passato una dura sessione di esami universitari molto complicati che hanno portato via tanta spensieratezze e sopratutto sentendo i miei amici un po’ lontani da me, come se si fossero quasi dimenticati di me) So che ciò che pensò non mi appartiene, dopo il lockdown, ho iniziato ad approfondire la cosa leggendo ed informandomi ed ho scoperto un mondo di persone che vive la medesima problematica e tante altre che sono riuscite a superarla. Devo dire che la sorpresa è stata tanta. Ho la fortuna di avere una personalità abbastanza solare, a volte riesco quindi a fare le mie cose con il sorriso, lasciar andare i pensieri, ed essere convinta di ciò che sono e di ciò che voglio (momenti meravigliosi, davvero che scaldano il cuore) altre volte invece i dubbi e le paure sono così forti, vergognose e assillanti da non lasciar spazio ad altro, togliendomi anche il sonno o dimezzandolo, stando sempre li a rimuginare o addirittura sognare le stesse apprensioni. La cosa bizzarra é che le mie “compulsioni” sono più che altro mentali: non attuo dei rituali (anche se forse da più piccola o tempo ad dietro lo facevo) ma più che altro immagino la scena nella mia testa e mi tormento fino a quando non riesco a tranquillizzarmi del tutto e dimostrare che non è come il pensiero mi fa credere che sia la cosa. Ho sempre avuto una spiccata immaginazione, tanto che ho sempre amato scrivere ed esprimere le mie emozioni. Da qualche mese questa fervida immaginazione si è un po’ riflettuta contro di me, trafiggendo la mia anima con delle lame. Volevo solo ringraziarla per avere utilizzato parole così rassicuranti e sopratutto importanti, ne farò tesoro. Vorrei tornare ad essere la me spensierata che ero, abbracciare le persone che amo senza avere quella morsa allo stomaco o nodo alla gola per paura di avere un pensiero di qualunque genere, vedere le persone senza avere altre immagini nella testa e stare anche a guardare un film senza avere l’ansia o l’angoscia che da lì a poco qualche pensiero intrusivo rovinerà la mia giornata, ma sopratutto riuscire ancora a farmi un sonno tranquillo. Continuare a sognare una famiglia, dei figli, un marito amorevole e una carriera lavorativa piena di successi. Il suo articolo mi ha dato fiducia in me stessa, voglia di farcela. Finito questo periodo stressante, mi dedicherò a delle attività creative, cercherò anche un lavoro e utilizzerò il mio tempo per cose concrete. La vita è così bella e io ho piena intenzione e voglia di goderne da ogni aspetto e angolazione.
Dott. Mario Di Nunzio dice
Salve, mi piace molto ‘IBeliveIcan’. E’ un bel augurio.
Mi è piaciuta molto la tua lettera e so la sofferenza che ti sta provocando.
Non hai riportato il tuo nome,età e dove risiedi, quindi è difficile inquadrarti.
Riguardo al disturbo ossessivo, posso dirti questo.
E’ frutto di un automatismo, fatto dalla mente a scopo difensivo.
Te lo riferisco in breve.
Il nostro cervello ci manda continuamente dei pensieri. Molti di questi Sono neutri e ci sono indifferenti. Fra questi arriva
qualcuno brutto, che ci fa sobbalzare. La mente è attenta alla nostra stabilità emotiva, osservando la nostra reazione eccitata si allarma ed etichetta quel
pensiero. Lo contraddistingue come ‘pericolo’. A quel punto comincia a inviarcene altri dello stesso tipo, per osservare
la nostra reazione. Vedendo la nostra paura, ci invia continuamente uguali pensieri e immagini, come se volesse segnalarci: Attenzione, sei in stato di allarme!’
Il cervello non capisce che genere di pensieri ci sta inviando, lo prende e lo invia solo in base alla risposta emotiva.
Noi, subissati da pensieri di un certo tipo, pensiamo di essere in quella maniera. Tanto più cerchiamo verifiche, rassicurazioni e compulsioni, tanto più
il cervello si allarma ancora di più. Insomma si attiva un circolo vizioso, dove si parla due linguaggi diversi. Ma il peggio lo passa la persona che
si convince di essere “persona malvagia o criminale, e questa cosa ovviamente ha generato in me tanta altra ansia e preoccupazione.”
Tutto falso. Il cervello smette di alimentare il Doc, quando non gli arrivano più segnali di ansia,paura e turbamenti.
Come fare? Nel tuo caso, visto che hai avuti diversi episodi di doc, per la tua tranquillità emotiva (non perchè sei pericolosa)
è consigliabile una psicoterapia, anche on line.
Spero di averti dato qualche chiarimento.
Ti saluto cordialmente.
Dott. M. Di Nunzio
Ibeliveican dice
Salve dottore,
Ha più avuto modo di leggere il mio commento?
Un saluto
Dott. Mario Di Nunzio dice
Buongiorno, Ma qual’ è il tuo nome?
Hai inviata la risposta a quello che avevo risposto. Sono passati alcuni giorni, per via di impegni non ho risposto.
Ti dispiace riscrivere? Grazie
Un saluto.
Dott. M. Di Nunzio