di Tom Crabtee
La lode, il plauso è un’ esigenza fondamentale degli esseri umani. Se manca nessuno dà il meglio di sé.
Un assolato pomeriggio di domenica io e mia moglie sedevamo in giardino con due amici.Il figlio della coppia, un bambino di sei anni, armeggiava tranquillo con i suoi giocattoli e non dava il minimo fastidio. I genitori, però, non gli dicevano niente. Dopo quasi un’ ora, il piccolo si avvicinò e colpì il padre sulla testa con un giornale arrotolato. «Brutto cattivo» lo rimproverò la madre «che hai fatto? »
Nel doppio ruolo di psicologo dell’ infanzia e genitore, giudicai ingiustificata la sua severità. Vedendo che nessuno si accorgeva di lui quando si comportava bene, il bambino aveva scelto, con successo, di richiamare l’ attenzione su di sé comportandosi male.
Come molti genitori, quella mamma si occupava del figlio quando faceva qualcosa di male, invece di gratificarlo quando era bravo. Molti genitori, inoltre fanno entrare i grossi calibri (le urla) quando tutto ciò che che il cattivo comportamento richiede – in quella fase – è un colpo di avvertimento. Urlano, o fanno di peggio, quando il comportamento è criticabile, ma dimenticano di lodare il bambino quando si comporta bene.
Un errore che un’ altra nostra amica evita con cura, di dimenticare di lodare i suoi quattro bambini ogni volta che può. Ricordo un suo invito a casa.. I bambini prepararono il tè, lo servirono e poi sparecchiarono. «Siete bravissimi » continuava a dire la nostra amica, e quando ebbero finito li abbracciò e baciò tutti e quattro.
Le rare volte che i suoi figli si comportavano male lei li guardava in un certo modo e, mi disse, contava a voce alta fino a dieci. «E cosa succede quando arrivi a dieci? » domandai. Lei mi guardò in un certo modo e rispose: « Io non arrivo mai, a dieci. »
Sentirsi lodati è di vitale importanza per tutti, e funziona più delle critiche o delle punizioni. Per essere efficace, la punizione deve essere severa. Ma se i bambini non vengono gratificati in qualche modo – e un abbraccio o una parola di lode sono una parola di lode sono un sistema infallibile – la loro vita può diventare di rose: decisamente piena di spine.
Oltre che di essere lodati, i bambini hanno bisogno di sentirsi importanti e investiti di responsabilità. E chi,, a pensarci bene, non ha bisogno di sentirsi speciale, unico, di sapere che vale qualcosa?
Ditemi quali sono i miei punti deboli, se volete, ma non dimenticate di farmi notare i miei punti di forza.
Dare a un bambino la possibilità di sentirsi importante è un modo di eliminare dal suo comportamento la parte negativa e far crescere la parte positiva.
Gregory, sei anni, era un bambino enorme, il più grosso dell’asilo. Ed era anche un prepotente, uno che in cortile correva come un rinoceronte impazzito buttando giù tutti quelli che incontrava. Io ero lo psicologo dell’ asilo, e concordai con la direttrice una strategia basata su iniezioni di prestigio.
Eravamo sotto Natale, e preparammo per Gregory un elmetto dorato di cartapesta. Poi, con una licenza poetica, gli facemmo fare la parte del gigante Golia nella sacra rappresentazione messa in scena dai bambini. «u sei molto forte, e per questo devi fare la guardia a Gesù Bambino, alla Madonna e a tutti i tuoi compagni » gli disse la direttrice.
Gregory fu magnifico, il migliore attore dello spettacolo. Da quel momento si assunse l’ incarico, sempre indossando il suo elmo dorato di are in modo che i compagni non si facessero male quando giocavano nel cortile dell’ asilo. E la maestra lo lodava per il suo buon comportamento. Le punizioni non avevano mai funzionato con lui. Perché ciò di cui aveva bisogno era sentirsi importante e vedersi riconosciuto.
Tutti i bambini hanno bisogno di essere aiutati e incoraggiati a diventare responsabili. Disciplina significa essere responsabili del proprio comportamento e capaci di comprendere le esigenze degli altri.
James aveva quattro anni quando sua madre mi telefonò. «Mio figlio parla a voce molto alta » mi disse la signora; «Alta quanto?» domandai. «Quanto basta per disturbare i vicini e spaventare gli altri bambini»rispose. Quanto portò James in ospedale, constatai che aveva realmente una voce altissima. Sua madre aveva fatto di tutto, l’ aveva sgridato e perfino picchiato, per indurlo a parlare a voce più bassa.
Come posso indurlo ad abbassare il volume? Mi chiesi. Poi mi venne un’ idea. Presi il coperchio di una latta di caca, lo forai in due punti, ci feci passare uno spago e lo appesi al collo a James. «A cosa serve?» gridò lui, facendo vibrare i vetri della finestra del mio studio. Accesi una radio e gli feci vedere come si poteva regolare il volume del suono mediante l’apposita manopola. Poi gli dissi di parlare e di usare il coperchio come se fosse il suo proprio regolatore di volume. Ogni volta che la sua voce diventava troppo alta, sua madre gli diceva: «Abbassa un po’», e quando parlava in tono normale, gli diceva: «Ecco, così va bene.» E io aggiungevo: «Eccellente!» In breve James imparò a parlare entro un ragionevole numero di decibel. Un po’ d’ ingegnosità, più una dose di lodi, avevano fatto meraviglie.
Lodare gli altri, farli sentire importanti e responsabili significa trattarli con rispetto e offrir loro la possibilità di impiegare la vita in modo da ricavarne un vantaggio per se stessi e gli altri.
Anni fa, quando avevo cominciato gli studi di psicologia, lavoravo per un consulente che non lodava mai il mio lavoro. Un giorno gli chiesi: «Come sto andando?» Lui mi guardò sorpreso e disse: «Molto bene. Ma perché me lo chiedi? » Gliel’ avevo chiesto perché avevo bisogno di sentirmelo dire.
La lode è un’ esigenza fondamentale degli esseri umani. Se manca, nessuno dà il meglio di sé. Al contrario, se c’è e tutti lo fanno di buon grado è una cosa vantaggiosa, alza l’ autostima, la buona considerazione di sè e indica la strada per un buon adattamento.
«Hai un aspetto stupendo! »; «Il pranzo è stato indimenticabile! »; «Sei una cannonata! ». Pensate all’ effetto di parole simili, o un braccio intorno alle spalle, un abbraccio, possono avere su voi . Un complimento non costa nulla e fa molto piacere a chi lo riceve. Certi complimenti vengono ricordati per anni e sono il cardine della nostra autostima e personalità.
Soprattutto i bambini piccoli hanno bisogno di parole che li approvano e li incoraggiano; hanno bisogno di quelle parole per sentirsi apprezzati per le cose che fanno bene o semplicemente per il fatto di essere quello che sono.
Non esagerate con le lodi, ma usatele. Non siate biechi e ricattatori. Non pensare: ‘ Io faccio i complimenti, ma lui / lei non me li fa. Quindi non li faccio neppure io.’ Fate serenamente le felicitazioni, i rallegramenti o le congratulazioni senza astio, rancore o invidie . Diventate per l’ altro/a una persona importante perché si ha bisogno di lodi. Non serve pensarle, Occorre farle sentire.
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