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Home » Il disturbo di impotenza sessuale

Il disturbo di impotenza sessuale

18 Maggio 2015 di Dott. Mario Di Nunzio Lascia un commento

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L' impotenza
L’impotenza, o disfunzione erettile,  è la mancata erezione dell’ organo sessuale maschile durante un rapporto sessuale.
Il disturbo di impotenza può colpire qualsiasi momento della vita di relazione, seminando panico e preoccupazione nei soggetti colpiti.
L’argomento è talmente importante nella personalità dell’uomo che, in caso di disturbo di impotenza,  durante un rapporto sessuale, o momentanee difficoltà,  molti uomini vanno in crisi, perchè su questa efficienza fondano buona parte della propria identità e autostima.
È indiscutibile che nell’ uomo la personalità, il comportamento e gli atteggiamenti nei confronti della vita sono in gran parte guidati dall’idea che egli ha del proprio pene.

Il seguente articolo fa luce sulle cause dell’impotenza sessuale, descrive le fasi dell’ impulso sessuale e dà importanti suggerimenti per la prevenzione e la cura della disfunzione erettile.
 L’uomo tende ad organizzare la propria autostima sulla risposta erettiva, perchè questa cosa è vissuta come sintomo di virilità. Tanto è vero  che un uomo che soffre di disfunzione erettile, spesso, non si sente più un vero uomo, e sente di  non valere come persona.
Con una difficoltà erettiva:
Nell’ ambito della vita di coppia: la persona sente o pensa di non avere il rispetto della partner, ne teme il giudizio negativo, l’ira, i rimproveri, e ha timore di essere lasciato.
In ambito sociale prova inadeguatezza sociale: ha paura che gli altri possano sapere.

Che cosa può alterare o rendere impossibile l’erezione?

Gli studi epidemiologici hanno confermato la presenza di vari fattori psicosociali coinvolti nei disturbi erettivi come gli stati depressivi, una bassa autostima, l’ansia e lo stress.
L’erezione è un meccanismo complesso, basta che uno solo degli elementi che lo costituiscono si “guasti”, perché essa diventi insufficiente o deficitaria. Per espletarsi in maniera efficace e soddisfacente, deve trovare funzionalità in tutte le strutture fisiologiche adibite.
Tutto deve funzionare alla perfezione: una buona autostima, l’ assenza di stress, gli stimoli neuroendocrini, i riflessi nervosi, la conduzione nervosa e i corpi cavernosi.
Il pieno funzionamento di tutte le varie fasi portano alla completezza e al godimento della prestazione sessuale.

Fisiologia del sesso

Una donna, o un  uomo che ci piace  attira la nostra attenzione. Si crea un interesse  e una forte motivazione al corteggiamento.
L’attrazione e il desiderio di un rapporto sessuale creano un’ attivazione dei sensi, cambiamenti fisiologici e comparsa di emozioni positive.
Si accende  l’eccitazione. L’eccitazione sessuale causa uno spostamento fisico di una porzione di sangue da alcune parti del corpo agli  organi sessuali e al desiderio di un rapporto sessuale.
La prestazione sessuale si gioca a livello psicologico e fisiologico. L’autostima, la fiducia, l’assenza di stress e di ansia sono le condizioni necessarie per una serena sessualità.
La psicologia e l’autostima esercitano una grande importanza sull’ efficienza sessuale, perché l’ eccitazione risente in maniera notevole dell’ influenza della psiche.  
L’ attrazione fa nascere la voglia ma il desiderio non parte automaticamente, perché si devono creare certe condizioni.  Ad esempio, possiamo anche essere attratti da una diva del cinema, ma siccome è irraggiungibile rimane solo un’ attrazione.
Lo psicologo a se stessiUna bassa autostima fa pensare che se l’ altra persona è troppo bella, troppo distante o troppo lontana, non si è all’ altezza della situazione e si sente di non avere tutti requisiti. Tale convincimento non fa avviare neppure l’ eccitazione sessuale.
L’ansia generalizzata, la paura di non piacere, la paura del giudizio, il timore di non essere all’ altezza, la preoccupazione di non offrire una buona prestazione, la paura dell’ impotenza, la paura di lasciarsi andare, paura di perdere il controllo, paura di eiaculare in anticipo o in ritardo, il confronto con altri uomini, sono tutti motivi psicologici che rendono difficile una gioiosa sessualità.
Una persona  che ha dubbi e pensa di fallire può sentire il desiderio, ma l’ ansia inibisce l’ impulso che crea l’eccitazione. Questo vale sia per l’ uomo che per la donna.
L’ ansia e la paura attivano una risposta di stress responsabile di  una caduta ormonale, con produzione di specifiche proteine nei corpi cavernosi, che impediscono il richiamo del sangue e quindi impedimento all’ eccitazione sessuale.
L’ansia, la paura e lo stress attiva uno stato d’emergenza, che a livello motivazionale è riassumibile nel pensiero: “Sono preoccupato, sono in allarme. Non è il momento di pensare al sesso, ora”!
Per la mente passano pensieri del tipo: “ Ho le qualità  di poter avere quell’ uomo o quella donna? Ho tutti gli attributi e le abilità? Piaccio? Sono piacevole? Ho qualcosa che non va? Il mio corpo piace? Il mio fisico? Il mio pene? Come sono andate le mie prestazioni passate?  Mi si alzerà il pene? E’ della lunghezza giusta? Sono abbastanza potente? Riesco a soddisfarla o avrò un’ eiaculazione precoce? E se sono impotente che figura ci faccio? E se si viene a sapere?”
Il mio seno? La mia pelle?  Il mio odore? Saprò accontentarlo?
In questa fase di desiderio tutti i dubbi , le incertezze, le convinzioni, le paure, le credenze o le passate prestazioni possono impedire  la normale eccitazione e causare un calo di prestazione o un impedimento del rapporto sessuale.
Si può manifestare la FOBIA dell’IMPOTENZA. Praticamente avviene lo stesso meccanismo di una fobia normale.   Scattano preoccupazioni e timori sulle conseguenze di una scarsa prestazione e un tormento del tipo: “Non sia mai che mi succede questo! Questo non deve mai avvenire. E’ una sventura che non posso sopportare.”
Come in tutte le fobie l’ansia è identica: si  pensa alle peggiori inaccettabili conseguenze.
Negli uomini il problema è più evidente, più visibile, ma tanti pensieri si trovano anche nelle donne.
Esperienze negative passate, bassa autostima, ansia, depressione, convinzioni e credenze erronee, possono essere la causa di queste fobie e impedire tranquille relazioni sessuali.
Nell’ uomo che cosa altro può alterare o rendere impossibile l’erezione?
L’erezione è un meccanismo complesso, basta che uno solo degli elementi che lo costituiscono si “guasti”, perché essa diventi insufficiente o deficitaria.
Per l’esattezza, gli ostacoli all’erezione possono essere causati da problemi:
-Psichici: la libido viene bloccata da ansia, inibizioni personali, paure o altri pensieri disturbanti, da stress secondari a problemi personali, conflitti relazionali, familiari, professionali e dalla depressione.
Neuroendocrini:, la pulsione sessuale può essere  scarsa per squilibri ormonali: come troppa prolattina che la inibisce o poco testosterone (l’ormone sessuale maschile) che la stimola, o una alterazione dei recettori ormonali agli androgeni (andropausa).
Nervosi: la trasmissione dell’impulso nervoso dell’erezione è alterato e quindi il nitrossido di azoto, il mediatore chimico vasodilatatore delle arterie che irrorano il pene, non giunge a destinazione. Il difetto può avvenire a livello dei centri del cervello, nel midollo spinale, oppure a livello dei nervi che collegano ai corpi cavernosi del pene.
Arteriosi: ispessimenti, alterazioni strutturali (aterosclerosi) e ostruzioni delle pareti arteriose ostacolano il sangue a raggiungere i corpi cavernosi in quantità e pressione sufficienti  a “gonfiarli” fino alla rigidità.
Venosi: le valvole venose funzionano male, non si chiudono bene e non trattengono il sangue nei corpi cavernosi, così questo sfugge e nel pene ne rimane una quantità insufficiente, non abbastanza da generare o mantenere un’erezione adeguatamente rigida.
Degenerativi: pareti più o meno estese dei corpi cavernosi non sono più elastiche e risultano incapaci di distendersi al momento della tumescenza.
Le malattie o le situazioni patologiche più frequenti che possono indurre disfunzioni erettili  sono: il diabete, l’ipercolesterolemia, il tabagismo cronico, le malattie vascolari sia arteriose, come l’arteriosclerosi e l’ipertensione arteriosa, che venose come le flebopatie.
Alcuni individui possono avere danneggiamenti post-chirurgici  conseguenti all’asportazione radicale della prostata, della vescica o del retto;
Traumi della colonna vertebrale e dell’apparato genitale stesso; alcune malattie endocrine; la sclerosi multipla; nevriti e malattie del metabolismo;l’obesità.
Molto spesso sono in gioco  effetti collaterali di taluni farmaci (antipertensivi come i betabloccanti e i diuretici, antiulcera duodenale, psicofarmaci e antiandrogeni utilizzati nella terapia dei tumori alla prostata),
eccesso di farmaci (come nel doping degli sportivi),
stress (l’adrenalina, l’ormone dello stress, ostacola non solo la vasodilatazione arteriosa ma anche la chiusura delle valvole venose),
 il fumo , l’ alcool (se assunto ad alte dosi causa danni nervosi),
 la mancanza di esercizio fisico, dieta scorretta (ricca di grassi) con sovrappeso e obesità.

 

Le recenti scoperte in campo farmacologico hanno ridotto in maniera notevole la disfunzione erettile.

Ad esempio uno dei farmaci più utilizzati come il Sildenafil (Viagra) è un vasodilatatore che intervenendo sulla liberazione di nitrossido, attiva (bloccando la fosfodiesterasi 5 che solitamente lo inattiva) il GMP ciclico che stimola il mio-rilassamento delle cellule e fibre muscolari dei corpi cavernosi facilitando una vasodilatazione delle arterie del pene e quindi l’erezione.
Il sildenafil, inibendo a livello delle cellule muscolari lisce dei corpi cavernosi la fosfodiestarasi tipo V, un enzima specifico del tessuto erettile, ostacola l’inattivazione del GMP ciclico e quindi aumenta la durata e l’entità dello stimolo trasmesso dall’ossido nitroso.
Ma un intervento strettamente medico e farmacologico, se pur appropriato, rischia di sottovalutare proprio tutti gli aspetti psico-relazionali fin qui menzionati e che sottendono in egual modo sia alla disfunzione erettile di natura organica, psicogena o mista.
La sessuologia moderna pone particolare attenzione più agli aspetti psicofisici e relazionali della sessualità. In quest’ottica si parla più propriamente di funzionamento erotico più che di funzionamento sessuale.
Nell’ erotismo assumono maggior rilievo le fantasie, le emozioni, le reazioni neurovegetative e somatiche che producono l’ eccitazione e il ‘piacere sessuale’.
È importante dunque affrontare il prima possibile eventuali disagi o difficoltà nella sfera sessuale per poter intervenire in modo appropriato e competente.
Il supporto psicoterapeutico è spesso consigliabile quando vengono adottate altre terapie, perché accanto al fatto organico si deve spesso “curare” l’ansia e le paure innescate da precedenti fallimenti e frustrazioni, che amplificano spesso la problematica organica.
La natura multifattoriale del disturbo – in cui interagiscono fattori organici, psichici e relazionali, sia nella manifestazione clinica sia nell’eziologia – dovrebbe orientare gli esperti e il paziente verso un trattamento integrato che ponga al centro anche l’intervento sulla coppia.
Il riappropriarsi della propria sessualità in modo consapevole e, nel rispetto sia dei propri tempi che di quelli del partner, otterrà un notevole miglioramento del benessere psicofisico e, quindi, di tutta la qualità della vita.

 

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