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Come Vincere le Ossessioni, il Panico, l'Ansia e Vivere al meglio la tua Vita.

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Home » Cosa fare con l’ansia

Cosa fare con l’ansia

8 Gennaio 2012 di Dott. Mario Di Nunzio Lascia un commento

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COS’È L’ANSIA

L’ansia è un’emozione naturale e universale.

E’ connotata da varie sensazioni per lo più spiacevoli fra cui il timore, la paura, l’apprensione, la preoccupazione, la sensazione di perdere il controllo, il bisogno di trovare una soluzione immediata e, nel caso di esposizione prolungata all’ oggetto temuto, la frustrazione e la disperazione.

E’ un meccanismo psicologico, che funge come risposta automatica allo stress.

L’ ansia è un meccanismo psicologico avente la funzione di segnalare e anticipare un pericolo, prima che sia chiaramente sopraggiunto.

Attiva specifiche risposte fisiologiche che spingono alla difesa e al riconoscimento del pericolo, per identificarlo e affrontarlo nella maniera più adeguata: con lo scontro, con l’evitamento o con la fuga.

Anche se spiacevole, l’ansia è un’emozione naturale e universale. Essa ha una funzione di difesa, ma anche di stimolo e di sollecitazione.

Questa caratteristica di interesse ed evitamento nei confronti di un possibile pericolo, è presente negli uomini e negli animali superiori. Serve alla conoscenza del mondo circostante e all’adattamento.

L’ansia è un’emozione fondamentale e spontanea. Ha la funzione di proteggere dalle minacce interne (dal nostro inconscio) e da quelle esterne e prepararci all’azione.

L’ansia, oltre a quelle di difesa, ha altre funzioni fondamentali, oltre a quella sopraccitata: ci consente di impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente e che dobbiamo portare a termine.

Ad esempio, studiare per un esame ci sarebbe indifferente se non ci fosse una spinta sottostante, come l’ ansia da prestazione.

Anche svolgere il proprio lavoro quotidiano, con impegno, non sarebbe sempre possibile senza la pressione dell’ansia.

Allo stesso modo, anche un’azione apparentemente banale come quella di uscire di casa in tempo per prendere l’autobus o il treno, fallirebbe miseramente senza la presenza dell’ ansia che ci sollecita.

Questo modalità di ansia è costruttiva, perchè funzionale alla nostra sopravvivenza. Ci rende capaci di far fronte ai problemi della vita e di adoperarci per migliorare il nostro adattamento all’ambiente.

Sono dunque fattori di crescita e di sviluppo della personalità, perchè danno stimoli e motivazione all’accrescimento.

L’ANSIA DISFUNZIONALE

Tuttavia accade che lo stato d’ ansia o allo stato di attivazione non corrisponde ad un pericolo reale.

Succede come ad un sistema d’ allarme ultra-sensibile, che si attiva al passaggio di una mosca.

Allora l’ansia, da risposta del tutto naturale e adattiva, si trasforma in una sproporzionata o irrealistica preoccupazione, perdendo la funzione di elemento di crescita e maturazione, divenendo piuttosto un elemento di disadattamento della personalità.

È così che l’ansia perde la sua funzione adattiva, provocando disagio, difficoltà, incapacità di superare l’ allarme e la situazione di pericolo.

Questa evenienza può presentarsi per diversi motivi, spesso difficilmente identificabili. In generale accade perché siamo sopraffatti da questa emozione.In questa situazione vi è una valutazione errata delle sensazioni emotive e conclusioni sbagliate dei processi cognitivi (es.:’sto per morire’).

L’ ansia è un meccanismo psicologico avente la funzione di segnalare  e anticipare  un pericolo, prima che  sia chiaramente sopraggiunto.

Quando ciò accade la persona tende a sviluppare varie tipologie di comportamento, al fine di tenere sotto controllo le forti emozioni che vive.

Un esempio è il comportamento di evitamento.

La persona in stato di allarme, di una certa entità, all’oscuro da dove proviene il pericolo o in presenza di una minaccia alla sua incolumità, evita volontariamente e ripetutamente il contatto con la fonte d’ansia (per esempio, la vicinanza verso i cani nel caso di soffre di fobia verso questi animali).

Nei casi più gravi può accadere che la persona perda la consapevolezza della fonte della propria ansia, quando questa è a livello inconscio.

Il meccanismo di difesa della rimozione agisce come una sorta di censura della mente, relegando i pensieri e i ricordi spiacevoli ad una parte inconscia della psiche. Questi elementi non vengono più ricordati, tuttavia restano presenti emotivamente, continuando a generare angoscia.

A questo punto l’ansia si allarga a cose e situazioni analoghi agli oggetti temuti, diventa ansia generalizzata e molte altre cose sono fonte di ansia, senza una causa visibile.

Chi soffre di ansia, o di una fobia, o chi soffre di panico, può arrivare ad evitare di uscire di casa da solo, e chiedere ad un familiare di accompagnarlo ogni qualvolta deve allontanarsi da casa.

L’ansia e la a paura di sbagliare, può addirittura chiedere ad un’altra persona di svolgere le attività al posto suo. Questo tipo di comportamento non fa altro che tenere la persona a distanza dalla sorgente delle proprie angosce, impedendole di affrontare e risolvere costruttivamente.

Un tipo di ansia disfunzionale molto diffuso è, per esempio,l’ansia da prestazione.

Essa si manifesta spesso negli studenti universitari, sotto forma di ansia da esame.

Da un punto di vista cognitivo, l’ansia da esame determina vuoti di memoria, sentimenti di fragilità ed inadeguatezza. La vulnerabilità dello studente che soffre di questo tipo di ansia è legata alla prestazione, ovvero alla paura di ricevere un voto basso, di perdere la stima dei propri genitori, del partner, o di vedere compromesso il proprio giudizio sociale.

La rigidità di questa posizione subisce continui rinforzi da varie idee irrazionali del tipo: “devo essere perfetto”, “ho valore solamente se ottengo risultati”, “se non ho successo gli altri mi criticano, mi isolano e mi emarginano”.

Tale visione assolutistica, generalizzando la situazione dell’esame a tutte le altre situazioni della vita e proiettata nel futuro,diventerà: “Diventerò un buono a nulla”, “La mia vita sarà insoddisfacente ed inutile”, “Gli altri non mi stimeranno”.

L’ansia disfunzionale può colpire sia gli adulti che i bambini.

Nell’età dell’infanzia esiste infatti un tipo di ansia, definita ansia da separazione, che si configura come un vero e proprio disturbo.

La caratteristica principale del disturbo è l’ansia eccessiva manifestata dal bambino, quando si deve separare da qualcuno della famiglia a cui è profondamente legato.

L’ansia del piccolo, che viene lasciato solo, causa paure irrealistiche e persistenti, riguardo al verificarsi di eventi che lo possano separare per sempre dai genitori.

In futuro il bambino avrà paura e protesterà ogni qualvolta sarà lasciato solo.

Queste paure infantili sono durature e persistenti. In situazioni specifiche, possono far sentire i loro effetti anche in età adulta.

L’ ansia, quindi è una risposta naturale e funzionale nell’animale e dell’ uomo. Prettamente ha una funzione di difesa e di adattamento all’ ambiente.

In quantità moderata è positiva alla vita. Dà stimolo e aiuta al raggiungimento dei nostri obiettivi.

Se l’ ansia è ipersensibile per le nostre situazioni del passato, allora starà sempre in stato d’allarme, a rovinarci la vita.

Questo significa che abbiamo perso la serenità e la precisa percezione degli eventi.

L’allarme emotivo è causa di attivazione fisiologica, stato di tensione,di agitazione, di allerta, tachicardia,pressione elevata, difficoltà digestiva,difficoltà a prendere sonno, insonnia, affaticabilità, irritabilità, scarsa attenzione e difficoltà di concentrazione.

Ci sono persone che soffrono livelli elevatissimi di questi disturbi. Molte persone arrivano al panico e alla condizione invalidante di non riuscire a fare niente se non sono accompagnati.

In queste condizioni non si vive una vita serena, tranquilla e con la mente tesa alle soddisfazioni e al raggiungimento degli obiettivi voluti.

Prendere semplicemente pillole, non è una buona soluzione allo scioglimento dell’ansia. In questo modo è come togliere corrente al sistema di allarme: non senti più strillare la sirena, ma non risolvi il problema. E’ una pessima soluzione.

La soluzione è rivolgersi a chi può indicare i sistemi per uscire da questo stato invalidante. La psicoterapia ha tutte le armi adatte per estirpare i problemi nelle sue cause più profonde.

Eliminata la causa e con l’ apprendimento di strumenti per fronteggiare eventuali problemi futuri, si libera il percorso del fiume della vita. L’ energia vitale torna scorrere liberamente senza più il senso di frustrazione.

La serenità, la voglia di fare e la liberazione dalle emozioni negative avranno un positivo effetto anche sul nostro stato di salute fisica.

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