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Home » Esperienze infantili come origine del disturbo ossessivo

Esperienze infantili come origine del disturbo ossessivo

24 Febbraio 2018 di Dott. Mario Di Nunzio 16 commenti

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Esperienze negative infantili come origine del Disturbo Ossessivo

In questo articolo si riportano i risultati delle ricerche sull’ influenza delle esperienze negative nell’ infanzia e adolescenza che portano allo sviluppo del disturbo ossessivo compulsivo.

E’ una traduzione libera dell’ articolo di Early childhood experiences shaping vulnerability to Obsessive-Compulsive Disorder, pubblicato su Clinical Neuropsychiatry.di  Barcaccia, B., Tenore, K., & Mancini, F.

Si ringrazia gli autori.

Alla luce di tali ricerche, sembra che alcune di queste esperienze possono essere trovate nella storia personale della maggior parte dei pazienti con DOC.

I traumi precoci sono importanti fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi depressivi e ansiosi in età adulta.
Le esperienze negative dell’infanzia come traumi, trascuratezze, abuso fisico e psicologico sono considerati un rischio comuni a un gran numero di disturbi mentali.

Stili educativi dei genitori improntati a critiche, denigrazione, discrediti, regole di moralizzazione sociale eccessivamente elevate possono dar luogo a specifiche convinzioni disfunzionali, causa di sviluppo del disturbo ossessivo-compulsivo, allorquando, più tardi nella vita, accadono stressors particolari.

Modelli educativi specifici come, ad esempio, continue puntualizzazioni al bambino sulle possibili conseguenze negative delle sue azioni, attribuzione di colpe su tante cose, in maniera sproporzionata, può condurre a carattere insicuro nel bambino e perenne senso di colpa per comportamento irresponsabile.

Credenze riguardanti un esagerato senso di responsabilità e perfezionismo sono in grado di sviluppare la futura personalità ossessiva.

Una famiglia con un clima emotivo caratterizzato da iper-controllo, critiche, alte aspettative e richiesta di prestazioni con elevati standard perfezionistici possono essere causa di disturbo ossessivo compulsivo.

Atteggiamenti e comportamenti perfezionistici dei genitori possono contribuire allo sviluppo di credenze perfezionistiche nei figli, con senso di responsabilità amplificata, rigorosi codici di condotta e sensazione di incapacità di far fronte a situazioni di rischio / pericolo.

In questo articolo si fa un’ analisi delle particolari esperienze precoci che conducono alla vulnerabilità di ammalarsi di disturbo ossessivo-compulsivo.

Un aumento di responsabilità nell’ infanzia con sviluppo di senso di colpevolezza svolge un ruolo importante, sia nella origine che al mantenimento del disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC).

Responsabilità e senso di colpa possono essere appresi nell’ infanzia e nell’ adolescenza, attraverso particolari esperienze e modelli educativi che coinvolgono disapprovazione, critiche, elevati standard morali e sociali.

Ne può derivare che i soggetti con caratteristica di elevato senso di colpa sono più suscettibili a sviluppare un DOC.

La letteratura scientifica sui fattori di vulnerabilità dimostra che la responsabilità o il rischio di essere responsabile, si correla con la gravità dei sintomi Ossessivi.

I punteggi dei test e le scale di misura DOC rilevano che le credenze disfunzionali sono più elevati nelle persone con DOC.

Queste credenze giocano un ruolo nella forma sintomatologica dei sintomi ossessivi.
Le credenze DOC correlate sembrano giocare un ruolo anche nei cambiamenti della sintomatologia nel tempo.

Dalle ricerche, quindi, è dato presumere che la gente con caratteristica di alto senso di colpa sono più suscettibili a sviluppare un DOC.

La responsabilità è coinvolta nella fluttuazione della sintomatologia nel tempo.
In particolare quando si verificano specifici eventi di vita, come il matrimonio o l’arrivo di un figlio si è più soggetti allo sviluppo di un DOC, perché si eleva la percezione del livello di responsabilità e senso di insicurezza ad affrontare i nuovi cambiamenti di vita.

Le ricerche hanno confermato che le credenze disfunzionali possono predire lo sviluppo di DOC nella fase del post partum, nel DOC da controllo, lavaggio e altre ossessioni.

Nelle ricerche di Salkovskis e colleghi (Salkovskis et al. 1999) sul ruolo di responsabilità nel DOC, hanno Illustrato cinque percorsi che dalle prime esperienze possono portare allo sviluppo del Disturbo ossessivo-compulsivo:

1) La prima si riferisce a uno “sviluppo esagerato del senso di responsabilità” .
E’ il caso di quelle persone che, durante l’infanzia, hanno dovuto assumere un ruolo inadeguato per la loro età nel contesto familiare.
Molto spesso ciò avviene in caso di inadeguata presenza genitoriale, o genitori troppo assenti, in cui un bambino o una bambina sono costretti a prendersi cura dei fratelli.

Questo tipo di eventi e stile educativo porta allo sviluppo di un elevato senso di responsabilità, che è spesso generalizzata ad altri settori della vita.

In futuro quando non riescono a soddisfare i propri standard di coscienziosità, quando le esigenze aumentano, essi possono provare un senso di fallimento e di colpa.

2) Il secondo percorso, trasmesso dai genitori, si riferisce a codici di dovere e di condotta rigidi ed estremi, in cui i bambini interiorizzano rigorose regole e standard di condotta e di pensiero eccessivi.

Anche se la famiglia è la principale fonte di influenza, altre fonti possono talvolta essere la causa, come ad esempio gli insegnanti e i rappresentanti religiosi.

Una rigida educazione religiosa può essere talvolta associata con credenze morali e religiose ossessive ed estreme.

3) Il terzo percorso si riferisce al fatto che in alcune famiglie le preoccupazioni sono accentuate, poiché i genitori sono timorosi,insicuri e ansiosi e quasi costantemente comunicano l’ idea che il pericolo è ovunque.

Pertanto essi sono troppo protettivi, bloccando al bambino o alla fanciulla la possibilità di fare nuove esperienze e a confrontarsi con situazioni di rischio.

4) Il quarto percorso è lo sviluppo di un senso di colpa nel caso di un incidente, in cui le azioni, o il mancato intervento, ha contribuito in modo significativo ad una grave sventura.
Lo sviluppo dell’accresciuta responsabilità può essere correlata ad un vero incidente accaduto, nel quale iil soggetto ha svolto un ruolo determinante sia nel suo accadimento che come mancato soccorso per se stesso o altri.

5) Il senso di responsabilità può aumentare quando in coincidenza di un pensiero avviene veramente una sciagura (ad esempio un bambino è arrabbiato con il suo maestro e desidera la sua sparizione).
Se succede che l’ insegnante si ammala gravemente o muore, il bambino arriva a pensare che è colpa sua ad aver provocato quella tragedia, a causa di quello che ha pensato e desiderato.

In questi casi, a livello mentale del bambino si verifica un fenomeno chiamato “fusione Pensiero-Azione”.
Questo fenomeno avviene spesso nella mente di chi soffre di DOC, di aver paura di mettere in atto quello che passa nella mente. Ciò è causa di elevati sensi di colpa per via della paura che quello che si pensa può arrivare ad avverarsi.
Questo pensiero disfunzionale può predisporre all’insorgenza del DOC.

In uno studio retrospettivo ( Adams -2012) è emerso che le persone che erano passati attraverso queste esperienze, con danni reali o immaginari, tendevano a considerare se stessi come responsabili (e presumibilmente colpevoli), e quindi avevano più sintomi ossessivi.

Careau et al. (2012) ha analizzato il collegamento tra esperienze infantili e convinzioni ossessive, cercando di evidenziare l’ attinenza e le implicazioni.

Le esperienze che sono state prese in considerazione si riferiscono alle incoerenze nel rinforzo e manifestazioni di incoraggiamento da parte dei genitori, dove una inappropriata risposta segue specifici effetti.

 La difficoltà del bambino a comprendere il giusto comportamento da mettere in atto allo scopo di evitare rimproveri, oppure per ottenere gratificazioni, è causa di sensazione di dubbio e insicurezze.

Secondo gli autori, questo tipo di comportamento genitoriale è all’ origine di sentimenti di insicurezza, ed è correlato a indecisione e alla intolleranza a incertezze e dubbi.

-Il secondo tipo di esperienza è quello di una iper – responsabilizzazione nell’ assicurare la salute e la necessità di assistenza ad altri familiari (fratelli o genitori malati).

La credenza connesso a questo tipo di esperienza è quello della responsabilità.

-Il terzo tipo di esperienza è quella di perfezionismo.

-Il quarto tipo di esperienza è la percezione del pericolo, dove lo stile comunicativo dei genitori crea un atmosfera familiare caratterizzata da senso di pericolo, paure e insicurezze.

Questo tipo di esperienza infantile corrisponde alla sopravvalutazione di una minaccia, come nel caso della presenza di un genitore bevitore, che quando è sotto l’effetto dell’ alcool diventa violento e abusante.

Torna all’ inizio

-L’ultimo punto considerato è la forte convinzione di essere in grado di controllare gli eventi, attraverso speciali gesti, rituali e pensieri. La credenza connesso a questo tipo di esperienza è l’eccessiva importanza del pensiero e il controllo su di esso.

I pazienti DOC tendono a definire lo stile educativo dei loro genitori come autoritari.
Lo stile autoritario è positivamente correlato con i sintomi ossessivi.

I dati mostrano che in una relazione centrata sulla disciplina, i genitori per punire minacciano o spaventano il bambino col rischio di non volerli più bene. Questa modalità educativa, basata sul ricatto, dà l’ impressione che la relazione genitore – bambino non è un fatto scontato, ma dipendente dal comportamento.

In questo modo l’ affetto verso il bambino viene usato come un mezzo per punire e ricattare il bambino.
Lo stesso effetto vale quando un genitore risponde limitando le dimostrazioni di affetto, interrompe la comunicazione con il broncio, oppure non rispondendo alle domande e richieste per lungo tempo e senza spiegazione.

Queste strategie che utilizzano l’interruzione del rapporto con il genitore come mezzo di punizione, portano ad alti livelli di emozioni negative (angoscia, preoccupazioni, insicurezze e disconferme) e crea un terreno fertile per le credenze ossessive.

-Un altro aspetto che sembra caratterizzare i genitori di bambini con DOC è il costrutto di Emotività Espressa (EE), che si riferisce alla capacità e la possibilità di poter esprimere liberamente e senza paura i sentimenti provati.

Le ricerche hanno analizzato come la critica e la disapprovazione impatta e ha influenza sul DOC.
I risultati mostrano che i rimproveri possono svolgere ruoli diversi nella nascita della personalità ossessiva.

Le continue esperienze di critiche e disapprovazione patite in passato, sono un fattore di sviluppo di Disturbo ossessivo compulsivo (DOC).

Secondo le ricerche, un individuo esposto a continue e sistematiche critiche e rimproveri nell’infanzia, in futuro sperimenterà alti livelli di angoscia e timori. Questi sentimenti possono condizionare le scelte future e disciplinare strategie tese ad evitare questa dolorosa esperienza.

Le credenze ossessive sviluppate in risposta alle critiche sono causa di comportamenti di DOC, e possono fungere da strategie future al fine di prevenire la critica, la disapprovazione e il dissenso.

Un uso frequente e sistematico di biasimo e disprezzo da parte dei genitori e compagni sensibilizza per un elevato senso di colpa.
L‘ esperienza della colpa è generalmente sgradevole, ma per un ossessivo è intollerabile.

Alla luce di tali ricerche, sembra che almeno alcune di queste esperienze, risalente all infanzia e adolescenza, come ad esempio rigorosi standard di regole morali, iper-responsibilizzazione, critiche, genitoriautoritari, stile di emotività poco espressa, carattere chiuso dei genitori, possono essere trovati nella storia personale della maggior parte dei pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo.

Ma perché la mente umana si difende con fobie e ossessioni in seguito ad esperienze negative infantili del tipo su riportate? La spiegazione della scelta fobica o ossessiva è rinviata all’ articolo: “Perchè mi ammalo di ossessioni?

Lungo queste linee di scoperte, in sede di trattamento del DOC è vantaggioso progettare protocolli curativi volti non solo rivalutare i significati associati a tali specifiche prime esperienze, alla ri-visitazione e ri-considerazione delle responsabilità e carattere dei genitori, ma anche allo sviluppo di un più generale atteggiamento di compassione e indulgenza verso se stessi (Mancini e Saliani 2013, Petrocchi et al. 2013).

 

Early childhood experiences shaping vulnerability to Obsessive-Compulsive Disorder. pubblicato su Clinical Neuropsychiatry.di  Barcaccia, B., Tenore, K., & Mancini, F.

Home

Perchè mi ammalo di ossessioni

Guarire le ossessioni con la terapia cognitiva

Cosa origina il disturbo ossessivo

Come nasce un DOC – Caso Clinico

Bibliografia
-Salkovskis PM, Shafran R, Rachman S, Freeston Mh (1999). Multiple pathways to inflated responsibility beliefs in obsessional problems: Possible origins and implications for therapy and research. Behaviour Research and Therapy 37, 11, 1055-1072.
-Salkovskis PM, Forrester E (2002). Responsibility. In Frost RO, Steketee G (Eds.), Cognitive approaches to obsessions and compulsions: Theory, assessment and treatment, pp. 45-61) Pergamon, Oxford.
-Adams TG (2012). Multiple Pathways to and from Responsibility Interpretations and the Development of Obsessive Compulsive Symptoms. Journal of Experimental Psychopathology 3, 5, 807-824.
-Careau y, O’Connor KP, Turgeon l, Freeston Mh (2012). Childhood Experiences and Adult Beliefs in ObsessiveCompulsive Disorder: Evaluating a Specific Etiological Model. Journal of Cognitive Psychotherapy 26, 3, 236-256.
-Mancini F, Gangemi A (2004). Fear of guilt from behaving irresponsibly in obsessive–compulsive disorder. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry 35, 2, 109120.
-Mancini F, Gangemi A (2006). The role of responsibility and fear of guilt in hypothesis-testing. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry 37, 4, 333-346.
-Mancini F, Perdighe C, Serrani FM, Gangemi A (2006). Il disagio dei pazienti ossessivi di fronte a espressioni facciali di rabbia e disgusto: risultati di una indagine preliminare. Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale 12, 2, 197-201.
-Mancini F, Saliani AM (2013). Senso di colpa deontologico e perdono di sé nel disturbo ossessivo-compulsivo in B Barcaccia, F Mancini (Eds) Teoria e Clinica del Perdono, pp.131-144. Raffaello Cortina Editore, Milano.

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Commenti

  1. Giovanna dice

    5 Gennaio 2023 alle 18:56

    Buonasera, dottore può essere una vulnerabilità per lo sviluppo del doc il fatto di aver vissuto in adolescenza un senso di colpa per un tradimento amoroso quasi avvenuto nei confronti dell attuale marito ? E raramente ripensare a questo ricordo passato crea un po’ di ansia.
    Oppure le esperienze che causano doc sono sempre cose più profonde come ho letto nel suo articolo

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      7 Gennaio 2023 alle 12:24

      Salve Giovanna, un senso di colpa di quel tipo non causa un disturbo ossessivo.
      Ci vogliono anche esperienze passate negative,
      Un saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
      • Giovanna dice

        7 Gennaio 2023 alle 14:16

        Grazie dottore per la sua risposta, esperienze negative passate come quelle citate nel suo articolo suppongo, senza questo tipo di esperienze che poi formano anche il proprio carattere il doc suppongo non si sviluppi. Giusto?
        Trovo interessante, curioso e affascinante informarsi bene e sapere tante cose sulla mente umana. Buona giornata

        Rispondi
        • Dott. Mario Di Nunzio dice

          8 Gennaio 2023 alle 11:27

          Salve Giovanna, complimenti per il suo interesse per la mente umana.
          Ha proprio ragione, in assenza di eventi negativi nell’ infanzia o errori educativi, si ha la possibilità di crescita, maturare e
          distaccarsi per intraprendere il proprio percorso di vita.
          Un saluto.
          Dott. M. Di Nunzio

          Rispondi
          • Giovanna dice

            18 Gennaio 2023 alle 20:40

            Buonasera dottore, quindi se non ci sono queste vulnerabilità che lei dice il doc non si sviluppa.
            Ma può capitare di avere nella vita per un periodo magari di stress o ansia momentanea pensieri intrusivi che però rimangono tali senza trasformarsi in Doc perché appunto mancano le vulnerabilità per lo sviluppo del disturbo ?

          • Dott. Mario Di Nunzio dice

            20 Gennaio 2023 alle 9:50

            Buongiorno Giovanna, hai perfettamente ragione nel dire ciò che hai affermato. Spesso
            capita di avere un periodo di stress o ansia momentanea, avere pensieri intrusivi che però rimangono tali,
            senza trasformarsi in un disturbo ossessivo, perché appunto manca la vulnerabilità per lo sviluppo del disturbo.
            Complimenti per la tua osservazione intelligente.
            Un saluto.
            Dott. M. Di Nunzio

    • Giovanna dice

      20 Gennaio 2023 alle 9:21

      Buongiorno dottore, mi è sorta una domanda in relazione al primo commento che sicuramente lei saprà rispondere.
      Interrogarsi sul perché questa cosa crea ansia dopo molto tempo, e pensare forse questa ansia nasconde qualche emozione? Ma poi pensandoci immaginandoti con lui capisci che al massimo ci può stare un attrazione fisica, nulla di che.
      Questo è Doc da relazione o una vulnerabilità al doc?
      Grazie

      Rispondi
      • Dott. Mario Di Nunzio dice

        24 Gennaio 2023 alle 9:52

        Buongiorno Giovanna.
        Può darsi che sia vulnerabilità al Doc.
        Un saluto.
        Dott. M. Di Nunzio

        Rispondi
  2. lillie dice

    8 Giugno 2022 alle 9:53

    Buongiorno Dottore.
    Grazie per i suoi articoli , sono molto interessanti e utili.
    Io soffro di doc particolare , non so nemmeno come definirlo, forse aggressivo o superstizioso, aggressivo solo mentalmente, cioè , immagino tragedie che possono succedere alle persone a cui tengo di piu, come se augurassi loro male, invece l’unica cosa che vorrei è che fossero sempre felici, ma mi arrivano questi pensieri intrusivi che non riesco a controllare, non vivo piu’ . Sono traumatizzata da alcuni episodi del passato, da cui non riesco a liberarmi , eventi che una persona normale avrebbe vissuto in maniera piu tranquilla, io invece vedo tutto amplificato e con una visione distorta, il mio pensiero è sempre negativo , cerco di non dare importanza a certi pensieri e all’ansia che mi creano ma è difficile, ho preso farmaci e seguo una terapia psicologica, ma niente sembra fare effetto. Come sconfiggo questi pensieri e come posso tornare ad avere una mente lucida e orientata verso il positivo? so che devo rafforzare il mio carattere , sono una persona debole, ho paura di tutto, dei giudizi degli altri, di essere delusa, dei rimproveri , di sbagliare, ho una fragilità caratteriale allucinante. Quando ho un po’ piu stima di me mi sento molto meglio, ma non è facile aumentarla e avere piu amore per me stessa. Grazie per i suoi consigli

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      15 Giugno 2022 alle 12:48

      Salve Lillie, come sempre mi scuso del ritardo della risposta.
      Capisco la tua sofferenza per questi pensieri e immagini che ti propina il Doc.
      Lillie, le nuove forme di terapia per la cura del Doc, come la terapia della coerenza, non considera il sintomo come
      un atto di accusa per quello che mostra. Il sintomo non è un atto di accusa, ma i pensieri e la televisione mentale (immagini),
      ti avvertono: “Ecco quello che ti potrà succedere se…!”
      Il sintomo è continuo, intrusivo ed esagerato perchè è frutto di una paura profonda. Per questo si è sempre in ansia.
      La paura non è quella che tu potresti fare male ad altri, ma c’è una sorta di insicurezza, fragilità e mancanza di fiducia,
      per via di episodi, educazione ricevuta che ti hanno fatto temere che se perdi il controllo tu potresti combinare una catastrofe.
      La paura non si elimina con le parole o con la terapia del dialogo, perchè è una paura ‘condizionata’.
      La terapia della coerenza ha i mezzi per cancellare l’ associazione stimolo-risposta avversativa (La paura).
      Quindi Lillie non avere più timore del sintomo ossessivo, ma fai qualcos’altro per debellarlo.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  3. Stefania dice

    21 Giugno 2018 alle 23:33

    Salve Dottore , perché si inizia a soffrire di questo disturbo ? È da cosa si capisce che è il DOC? Anche una persona “normale” può iniziare a soffrirne, o dietro ci sono problemi psichici tipo :schizofrenia , disturbo bipolare ect?! Mi sento preoccupatissima .. mi è capitato tra tanti il doc più brutto.. quello aggressivo!

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      22 Giugno 2018 alle 11:46

      Buongiorno Stefania, capisco quello che stai passando.
      Il DOC aggressivo è una delle modalità di manifestazione del disturbo ossessivo. E’ quella che provoca più paura e sofferenze, perchè
      spesso le immagini riguardano le persone a cui teniamo di più.
      Ma rassicurati, non si tratta nè di schizofrenia e nè disturbo bipolare. Insomma non c’è paura di perdere il senno e commettere qualcosa di grave.

      Come hai potuto leggere in questo articolo se ci sono particolari esperienze infantili nella storia personale si crea la cosiddetta ‘ personalità ossessiva’.

      Ultime scoperte nella terapia del DOC.
      Immaginiamo un fiume che scende a valle.
      Se l’acqua del fiume trova il percorso ostacolato, tutta l’ energia dell’ acqua deve trovare sfogo in altre
      vie libere.
      Se gli ostacoli sono molti e il percorso è quasi tutto bloccato l’energia prenderà altre vie.

      Nella mente umana succede la stessa cosa.
      Il nostro cervello ci mette a disposizione una certa energia che serve alla vita e a soddisfare le nostre necessità.
      Una persona con una personalità ossessiva non è libera, si sente bloccata,ha poca fiducia in se stessa, ha inibizioni che derivano dalla sua storia personale. Insomma si trova nelle stesse condizioni del fiume bloccato.

      Quando questo succede, l’ energia bloccata prende l’ ultima via rimasta aperta nel cervello: quella dell’ ipotalamo e del sistema d’ emergenza.
      La stimolazione di queste aree crea stress, stimola ansia e ci fa vivere come in grande turbamento.
      L’energia bloccata stimola il sistema nervoso AUTONOMO che spinge in uno stato d’emergenza. In queste modo si vivono situazioni fisiologiche come: aumenti dei battiti cardiaci,respiro corto, affannato e aumento della tensione muscolare.A livello mentale, nelle persone predisposte al DOC, hanno inizio una serie di pensieri strani, assurdi e contrari a quello che noi vogliamo. Iniziano automatismi con immagini intrusive, pensiero fisso e ripetuto, paura di perdere il controllo, timore di fare qualcosa di inaccettabile,ecc.

      Tutte le persone che soffrono di DOC e attacchi di panico si trovano in questa situazione: soffrono per la paura di perdere il controllo e soprattutto per l’ incapacità di fermare il pensiero e le immagini intrusive e ripetitive che si sviluppano nella mente, su cose brutte e inaccettabili.

      Stefania, si può guarire dal DOC. Devi smettere di preoccuparti. Quelle immagini sono frutto di automatismi creati dalla stimolazione del sistema nervoso autonomo. Bisogna cercare di uscire dalla zona d’emergenza e tornare nella zona sicurezza.
      Come? Esercizi di mindfulness e sblocco del percorso del fiume per liberare l’ energia bloccata che ora spinge verso il DOC. Insomma liberarsi dalle pastoie del passato,ostacoli che bloccano la crescita e l’autonomia.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  4. Francy dice

    17 Maggio 2018 alle 22:30

    Salve Dottore , io soffro di doc aggressivo che si amplifica soltanto se al telegiornale ascolto notizia del tipo “un ragazzo ha sparato sua madre” è da lì mi inizia l ansia e la paura che io possa fare lo stesso. Con mia madre ho un ottimo rapporto , a volte litighiamo ( come giusto che sia, credo) e a volte gli ho portato rancore su cose stupide , sulle quali oggi si attacca il mio doc. Quindi si formula il pensiero “con mia mamma sn stata arrabbiata per questo , e se la uccido “?!?!?! ? anche se io SO di non volerlo fare !!

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      21 Maggio 2018 alle 11:35

      Buongiorno Francy,scusa il ritardo della risposta.
      Francy, tu stessa hai detto di cosa si tratta: DOC aggressivo.
      Il DOC (disturbo ossessivo compulsivo) è una paura, una fobia. Si ha paura di ciò che potrebbe accadere nel caso
      ‘si perde il controllo’. L’ ansia ci fa vedere tutto catastrofico.
      Anche un banale pensiero viene trasformato nella cosa peggiore possibile.
      Le immagini, la nostra televisione mentale, per effetto dell’ ansia e della paura, ci fa vedere la cosa più brutta e catastrofica
      che potrebbe succedere nel caso ‘non sto sempre attenta’, ‘se mi lascio andare’, ecc.
      Poi ci vergogniamo e ci sentiamo colpevole di quello che è passato nella mente. Questo contribuisce a farci stare ancora più male.
      Ma è tutto una fobia.
      Non c’è pericolo.Però, se non si vuole soffrire, è meglio intervenire sul DOC. Più che altro perchè è brutto avere certi pensieri.
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi
  5. Simona dice

    7 Maggio 2018 alle 13:47

    Salve Dottore, e invece quando il doc è aggressivo che specie di “trauma” può essere avvenuto ?

    Rispondi
    • Dott. Mario Di Nunzio dice

      7 Maggio 2018 alle 14:52

      Salve Simona, lieto di conoscerla.
      Non è successo un trauma particolare specifico. Il trauma è l’ impatto che hanno su di noi certi pensieri.
      Pensieri che ci spaventano, che non accettiamo e che non sentiamo nostri.
      L’esperienze infantili e l’ ambiente in cui si è vissuti hanno contribuito a formare una certa personalità: la personalità ossessiva.
      Questo tipo di carattere è particolare: insicuro, dubbioso, perfezionista e ansioso.
      Lei come si sente, Simona?
      Un cordiale saluto.
      Dott. M. Di Nunzio

      Rispondi

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