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Come Vincere le Ossessioni, il Panico, l'Ansia e Vivere al meglio la tua Vita.

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Per costruire il vostro successo

15 Luglio 2009 di Dott. Mario Di Nunzio Lascia un commento

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Recensione del Dott. Di Nunzio Mario

Per costruire  il vostro Successo (di     Norman Vincent Peale)

Molti  non riescono nella vita unicamente per mancanza di fiducia in se stessi. Questi suggerimenti, frutto di una lunga esperienza, potranno  aiutarvi  a mettere in luce il meglio di voi.

Dopo aver ascoltato per 30 anni le confessioni di persone afflitte da guai  di ogni sorta, credo di conoscere bene tutti, o quasi tutti, i problemi che   angustiano l’ uomo su questa terra. Uno, però, è talmente comune  che lo considero  la malattia fondamentale dell’ uomo.  E’ il problema   della persona che non realizza appieno  le proprie capacità e che è perfettamente cosciente;  che è profondamente  infelice, ma che sembra  del tutto incapace  di fare qualcosa per rimediarvi.

Di solito al giudizio  di chi, come me   ha scelto il ruolo di dare consigli,le difficoltà  della persona  che gli siede di fronte non sembrano  mai così insormontabili: ma chi  vi è direttamente coinvolto è  invece sicuro di non potervi far fronte.  Per quanto sembri dotato  di un’ intelligenza normale, di un’ istruzione adeguata e di tutti  quei requisiti   necessari  per condurre un’ esistenza felice, è del tutto incapace di profittarne. La sua vita è come annebbiata, sfocata, priva di energia, senza scopo.

In tipi del genere ricorrono sempre tre  caratteristiche deleterie:  inerzia, mancanza di volontà, sfiducia in se stessi.  Una volta, mentre  passeggiavo in un parco  (ricordo era una giornata d’ autunno, e speravo di trovare qualche spunto per un  consiglio), mi imbattei   in un giovane che  rastrellava  le foglie morte in un prato. Lo conoscevo di vista e gli chiesi come se la passasse. Si strinse alle spalle. “Come vede, ho fatto ben poca strada” rispose.

“Dov’è che vorresti arrivare?”

Mi guardò scuro in volto. Poi disse: ”Magari lo sapessi !”

“Ma che cosa sai fare meglio? “

Scosse la testa : “Credo proprio di non essere bravo  a far niente.”

“ E allora, cos’è che ti dà più soddisfazione?”

Aggrottò la fronte. “Niente in particolare.”

“Senti” gli dissi “  ti ho fatto  tre domande  fra le più importanti che si possano rivolgere   a una persona  e tu  mi hai dato  tre risposte che  non dicono niente. Stasera, quando tornerai a casa , siediti  al tavolo, armato di carta e matita, e non  alzarti  finchè non avrai risposte alle mie domande. Troviamoci di nuovo qui, domani , alla stessa ora. Riprenderemo  il discorso che abbiamo lasciato in sospeso.”

Sembrava esitare, ma alla fine accettò. Quando c’incontrammo, il giorno dopo, mi disse  che gli sarebbe piaciuto svolgere  un’ attività manuale, ma non troppo impegnativa intellettualmente; che credeve di essere abbastanza tagliato  per la meccanica;  e che nella vita  sentiva soprattutto il bisogno di avere uno scopo, una via da seguire.  Poco tempo dopo  trovò  un lavoro  in fabbrica di   materiale edilizio. E’ diventato presidente  dell’ impresa  per cui lavora?  No, ma oggi è caporeparto e la sua vita  è felice e operosa. Aveva solo bisogno  di una spinta per smettere  di condurre  un’ esistenza  sbiadita.

Nel corso della mia vita ho conosciuto tante persone con problemi simili a quelli  sofferto  da questo ragazzo, e ho finito  con lo stabilire  una serie di norme per aiutare tutti coloro  che, giovani  o vecchi, sentono  il bisogno  di mettere  in luce il meglio di sè.  Queste norme, in tutto, si riducono a  otto, ma che costituiscono un metodo di autodisciplina alquanto  difficile.  Tuttavia, quelli che si sforzeranno di metterle in pratica,  diventeranno più  felici, più volitivi e più capaci.

1.     Stabilire in modo specifico la meta  cui si vuole arrivare.

Non  basta dire  “Voglio essere felice” o “Voglio far soldi” o  “ Voglio essere una persona migliore”.    Si deve stabilire  con esattezza ciò  che si vuole  e quando lo si vuole.     Bisogna dirsi   “ Voglio diventare infermiera diplomata entro tre anni”  oppure diventare   direttore commerciale di questa ditta, direttore  di quel giornale, addetto agli acquisti di quel grande magazzino, in quattro, cinque  o sei anni.

Un sistema pratico è quello di scrivere su un foglio di carta l’ obiettivo che ci si è prefissi e la data entro  cui  si intende raggiungerlo; sistemare  il foglio vicino al letto e leggerlo ad alta voce ogni mattina, appena svegli.  L’indeterminatezza è il segno inconfondibile di una mente  che non sa mettere a fuoco i  propri pensieri. Vale la pena di sbarazzarsene presto.

2.     Servirsi dell’ immaginazione per potenziare la volontà di riuscire.

E’ inutile  proporsi uno scopo se poi  non  si ha la ferma volontà di raggiungerlo. I sogni ad occhi aperti e i pii desideri non bastano; bisogna aver dentro di sé  un desiderio fortissimo e ardente. Nessuno però, dall’ esterno, può suscitarlo : bisogna crearlo  e alimentarlo da  soli con la costante , vivida immagine  dei benefici che si trarranno dall’aver raggiunto il traguardo. Chiedetelo pure a chiunque  sia riuscito  a eccellere in un qualsiasi campo. Vi dirà che la chiarezza di  propositi  e l’ intensità  del desiderio di  riuscire sono gli ingredienti principali  della formula magica  per il successo. Se non vi preme veramente di arrivare, non arriverete mai dove vi siete  proposti.

3.     Essere disposti a pagare il prezzo di ciò che si vuole ottenere.

Se lo scopo che si intende raggiungere è alto,bisogna esser  disposti  a pagare  un prezzo altrettanto alto. Lavorare sodo,correre rischi, far sacrifici, subire sconfitte  son tutte cose da mettere nel conto. Non sarà possibile concedersi il lusso della pigrizia o il piacere di distrazioni  frequenti. Quando  ci si propone  uno scopo,  gioverà ricordare  che se  non si è disposti  a pagare un certo prezzo  per  conseguirlo, sarà tutta fatica sprecata.

4.     Trasmettere al proprio inconscio gli impulsi giusti.

Questo è di vitale importanza. L’ inconscio è una grande dinamo, ma è anche un computer  che deve essere debitamente programmato. Se  all’ inconscio arrivano di continuo paure, ansie, previsioni pessimistiche è difficile  che esso risponda con qualcosa di  costruttivo. Ma se a livello  del pensiero cosciente  sarà  sempre mantenuto  un obiettivo  chiaro e distinto , è certo  che prima o poi  l’inconscio lo accetterà  e comincerà  a fornire al pensiero  cosciente progetti, idee, intuizioni e tutta l’ energia necessaria  per conseguirlo.

5.     Essere disposti ad accettare la sconfitta, ma  solo temporaneamente.

Un  tale  che  ha compiuto  uno studio approfondito  su alcune personalità  che sono riuscite a eccellere  in vari campi mi ha detto  di aver notato  che costoro avevano una sola qualità comune:  la tenacia.  Si riprendevano  e tornavano a lottare   anche quando  una lunga serie di avversità avrebbe indotto  la maggior parte  degli altri a darsi  per vinti.

Non molto tempo fa ho rievocato in un convegno  la storia di queste persone.  Nel ’31 gli affari gli andarono male e fallì.  Nel  ’32 cercò di essere eletto a una carica pubblica  e venne sconfitto. Subì  un nuovo rovescio finanziario nel ’34.  Nel ’41  ebbe un esaurimento nervoso. Sperò  invano che il suo partito lo nominasse candidato per l’ assemblea legislativa nel  ’43.  Nel ’55 si presentò alle elezioni  per la Camera alta e non riuscì ad ottenere il seggio. Fu sconfitto  di nuovo nel ’58. Era nato per perdere, dissero alcuni. Ma nel 1860 quest’uomo – Abramo Lincoln – fu eletto presidente degli Stati Uniti. Aveva saputo accettare la sconfitta, ma solo temporaneamente.

6.     Convincersi  che il pensiero può influire  sulla realtà.

Per la maggior parte  delle persone è molto difficile  capire  che la forza più poderosa del mondo  è un’ idea che abbia messo radici nella mente umana.

Eppure è così.

Non molto tempo fa, in Australia, ho conosciuto un uomo straordinario, un certo Bert Walton. Questi raccontò come per moltissimo tempo – a cominciare  dai  primi anni  di scuola, e poi in seguito sul lavoro – non aveva fatto altro che collezionare insuccessi. Dopo aver cambiato parecchi impieghi, alla fine aveva trovato  un posto alle dipendenze  della filiale australiana di una grande ditta straniera. Anche lì cose andavano di male in peggio, quando un dirigente  della casa madre  venne a parlare ai dipendenti  australiani. Fu proprio  una frase del suo discorso a fare su Walton un’ enorme impressione: Si può sempre  riuscire – se si è convinti  di poter riuscire.

“Tutto ad un tratto  mi resi conto  che la ragione  per cui non riuscivo  mai a niente  era la mia inveterata  abitudine a considerarmi un fallito”  mi disse.  “Era questa convinzione  a creare  quello stato di cose , e non il contrario. Perciò decisi  di cambiare  l’idea  che avevo sempre  avuto di me. Mi  dissi: -Sono certo di  poter diventare direttore  di questa ditta  per  la Nuova Galles del Sud. Anzi sono più che convinto  di poter diventare  direttore   per tutta l’ Australia.”  Mi ci volle  molto tempo e molta fatica,  ci furono molti contrattempi, ma finii  per diventarlo. Poi entrai nel ramo dei grandi magazzini, e mi dissi:  “Credo che potremo fare di quest’ azienda  una delle più importanti di tutta l’Australia.”    E anche questo finì per avverarsi.  Sono un uomo come tanti altri, ma avevo fatto mia un’ idea straordinaria  e a essa avevo tenuto fede.”                 Che cosa era accaduto a quell’uomo?    L’ idea, come uno specchio ustorio, aveva concentrato i raggi del suo carattere  su un obiettivo ben definito con tale intensità  che elementi  fino allora inerti erano come divampati. L’idea non  è nuova. Nella Bibbia è ripetuto   più volte:   “Abbiate fede,  e niente vi sarà impossibile.”  Una promessa  sconcertante, certo,  ma profondamente vera.

7.     Non mettersi mai in stato d’accusa.

Tempo fa venne a trovarmi  un tale   dicendo che voleva parlarmi. Aveva l’aria abbattuta e nella sua voce  c’era il tono dello sconfitto.   “Sono un commesso viaggiatore”   mi disse “ e guadagno abbastanza da vivere,  ma il mio è un lavoro senza importanza. Sono quasi sempre  angosciato e depresso. Mi può aiutare?”

“No”  gli risposi  “non posso  certo entrare  nella  sua testa  e rimetterne in sesto il meccanismo. Ma  forse  potrò suggerirle come, da solo,  lei potrà aiutare sé  stesso.  Anzitutto  non vada in giro con la schiena  curva in quel modo : cammini a testa alta. In secondo luogo, non disprezzi la sua professione. Nella nostra società i venditori  sono come  i cuscinetti a sfere sui quali si muove l’industria;  se non fosse per loro, l’ intero sistema  economico  si arrenderebbe. Infine, perché  non la smette di considerarsi un verme e non prova   invece  a ricordare  che è creatura di Dio? Lei è suo figlio. E se è vero, come è vero, che lei  è importante per il Signore, chi le dà il diritto  di andare in giro proclamando  di non essere nessuno?”

Continuammo a parlare  ancora per qualche tempo. Poi l’uomo  mi ringraziò  e  se ne andò, assorto nei suoi pensieri.  Spero che abbia imparato, o  almeno  incominciato a imparare, l’ importanza di non mettersi in stato di accusa.

8.     Non tarparsi le ali creandosi alibi.

Questo è tipico  delle  persone  che non sanno dare un senso alla propria esistenza. Non fanno che ripetere: “Non è il momento”  o “Non  ho le qualità necessarie”. Oppure  ricorrono ai  “se” :    “Se avessi più soldi, se fossi più colto…, se non fossi così legato…”   Gli alibi  continuano all’ infinito e non servono  che a rafforzare  le tre caratteristiche  negative  ricordate all’inizio:  Inerzia,  mancanza di volontà, sfiducia in se stessi.  Per diventare una persona che sa dare un senso alla propria vita bisogna bandire  le idee che tendono  in  un modo o nell’ altro  a limitarci.    “Non  credo nelle circostanze” disse   George   Bernard Shaw una volta. “Le persone  che fanno strada sono quelle che vanno in cerca delle circostanze   di cui  hanno bisogno e che, se non le trovano, se le creano.”

Platone ebbe a dire  che una vita senza autocritica  non è degna di essere vissuta. Questo  è vero oggi  come era vero  23 secoli fa.  Perciò sottoponiamo  a un esame  la nostra vita. E se scopriamo  che è priva di senso, decidiamo a darglielo.

Cominciamo oggi stesso.

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